Dopo i disordini di ieri sera in tutta Italia, è iniziata una nuova giornata di manifestazioni a seguito del blocco della Flotilla. I licei di tutta Italia sono in mobilitazione: molti sono occupati e in altri gli studenti hanno deciso di non presentarsi in aula per partire in corteo per le strade delle città. "Questa mattina, dopo il corteo che ieri ha bloccato la stazione di Milano Cadorna, abbiamo occupato l'università Statale di Milano", hanno dichiarato dal gruppo comunista di Cambiare Rotta.
"Oggi, di fronte alla gravità di quanto successo e alla sempre più diffusa indignazione degli studenti, abbiamo deciso di seguire l'appello lanciato dalla facoltà di Lettere occupata in Sapienza e di lanciare un segnale forte per rompere ogni complicità con il genocidio e il sionismo. Il 22 settembre ce l'ha dimostrato: studenti e lavoratori uniti possono bloccare guerra e genocidio, ogni ateneo sarà una barricata", conclude la nota. La parola d'ordine è sempre la stessa: bloccare tutto. Studenti delle scuole superiori e universitari stanno convergendo nelle piazze principali delle città da dove è previsto partano anche cortei. A Bologna alcuni collettivi universitari hanno bloccato il rettorato dell'Università, così come la facoltà di lettera dell'Università di Pisa. A Firenze gli studenti stanno manifestando dentro il plesso di via Laura dell'Ateneo di Firenze, che ospita la Scuola di studi umanistici e della formazione. La situazione è in costante evoluzione.
In mattinata è tornato a intervenire anche il ministro Matteo Salvini, che dalle frequenze di Rtl 102.5 in merito allo sciopero generale lanciato domani da Cgil e Usb ha dichiarato che "il diritto allo sciopero è sacrosanto in un Paese libero come il nostro, ma non lo è il diritto al caos o allo sciopero generale a sorpresa".
Lo sciopero proclamato con queste modalità, senza preavviso, per ragioni politiche "è chiaro ed evidente che non può essere organizzato con così scarso preavviso. Faremo tutto quello che la legge permette, garantendo il diritto al lavoro, allo studio e la mobilità di 60 milioni di italiani".Articolo in aggiornamento