Un venerdì sera. Forse una gara tra auto in via Cristoforo Colombo, arteria congestionata dal traffico di Roma durante il giorno e spesso lungo rettilineo dove schiacciare l'acceleratore di notte. Una Bmw 123 a folle velocità piomba su una Mini Cooper, che carambola e finisce contro lo spartitraffico. A bordo quattro giovani, tutti poco più che ventenni: due di 22 sulla Bmw, due di 20 sulla Mini. Ed è proprio una delle ragazze, Beatrice Bellucci, a pagare il prezzo più alto: è morta poco dopo il ricovero all'ospedale San Giovanni. L'altra è ricoverata in prognosi riservata, mentre i due ragazzi sono feriti, ma non in pericolo di vita.
I testimoni raccontano di altre auto - almeno un paio - che si sono allontanate nel momento dell'incidente, di sfide da semaforo a semaforo, della Bmw lanciata ben oltre i limiti di velocità con manovre azzardate. Per questo gli agenti della Municipale avrebbero acquisito i filmati dalle telecamere di sicurezza per ricostruire la dinamica dei fatti. A quanto pare la Mini non era coinvolta nella presunta gara di velocità, ma le due 20enni si sarebbero trovate sfortunatamente nella traiettoria dell'altra vettura.
"Non possiamo più assistere inermi a questa strage sulle strade. Se fossero confermate le ipotesi di una corsa clandestina, ci troveremmo di fronte a una deriva inaccettabile, che va fermata immediatamente. Le istituzioni devono mettere la sicurezza stradale come priorità nell'agenda politica", afferma Alessio D'Amato, consigliere regionale, segretario romano di Azione e promotore della proposta di legge Lazio Strade Sicure, "Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte tra i giovani. Bisogna intervenire subito: chiediamo un piano strategico per fermare questa strage silenziosa, mettendo in sicurezza i tratti di strada più pericolosi e garantendo controlli anche nelle ore notturne. Serve una svolta culturale, con più prevenzione ed educazione alla sicurezza stradale, promuovendo corsi di guida sicura e azioni coordinate e concrete".