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Foto di bimbi online, il Garante della Privacy sanziona un asilo nido

A causa del reclamo di un genitore l'istituto è stato condannato a pagare sanzioni per 10mila euro

Bonus asili nido
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La pubblicazione online di foto di bimbi di età compresa tra i 3 e i 36 mesi ha spinto il Garante della privacy non solo a impedire la diffusione di ulteriori immagini e la cancellazione di quelle già caricate sul web, ma anche a sanzionare in modo pesante l'asilo nido responsabile: a causa delle violazioni riscontrate dall'autorità amministrativa, l'istituto dovrà pagare complessivamente 10mila euro.

Il procedimento è scattato a seguito del reclamo sporto da un genitore, costretto a fornire il proprio consenso alla raccolta e all'uso delle foto della figlia per poterla iscrivere. Oltre ciò, il denunciante aveva inoltre segnalato la presenza all'interno dell'edificio di un sistema di videosorveglianza operativo anche durante lo svolgimento delle attività educative.

Durante le fasi di accertamento è venuto alla luce il fatto che l'istituto aveva pubblicato online, non solo sul sito ufficiale ma anche sul profilo Google Maps, numerose foto di bambini colti in momenti quotidiani decisamente delicati, per cui non solo durante le attività o in mensa ma anche in fase di uso dei servizi igienici, di cambio del pannolino o della pratica di massaggi infantili.

"In situazioni e attività, dunque caratterizzate da una particolare delicatezza o destinate a rimanere riservate", precisa il Garante. "Ciò senza considerare i rischi connessi alla maggiore esposizione delle immagini sul web e alla loro eventuale riutilizzabilità da parte di malintenzionati per fini illeciti o reati a danno dei minori".

L'autorità precisa inoltre che "i trattamenti effettuati dall'asilo non avrebbero potuto trovare giuridico fondamento nel consenso dei genitori, prevalendo, comunque, il superiore interesse dei minori a non vedere pubblicate online, per promuovere l’attività dell’asilo, le fotografie che li ritraggono in momenti particolarmente intimi della loro esperienza scolastico-educativa".

Tale consenso, peraltro, non si sarebbe neppure potuto considerare come "consapevole e libero", dal momento che la condizione di fornire l'autorizzazione a utilizzare le foto dei minori diventava vincolante all'iscrizione dei bimbi all'asilo, altrimenti esclusi da questo diritto.

"Anche il sistema di videosorveglianza, che raccoglieva

immagini dei minori, del personale educativo, nonché di genitori, fornitori e visitatori - conclude il Garante della privacy - era stato utilizzato senza rispettare lo Statuto dei lavoratori e la normativa privacy".

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