Glovo, il tribunale di Milano condanna il "bonus caldo" per i rider: vanno pagati di più

Il tribunale di Milano obbliga Glovo a pagare 30 cent a consegna sopra i 25 gradi e a fornire protezioni contro il caldo ai rider. Stop al bonus minimo inizialmente proposto dall’azienda

Glovo, il tribunale di Milano condanna il "bonus caldo" per i rider: vanno pagati di più
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Il cosiddetto "bonus caldo" per i rider continua a fare discutere. Ora, però, una decisione potrebbe cambiare tutto. Il tribunale di Milano ha ordinato a Foodinho srl, la società che gestisce il servizio di consegne a domicilio Glovo, di pagare i rider 30 centesimi in più a consegna quando le temperature esterne superano i 25 gradi. La società, si legge nel provvedimento, dovrà riconvocare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di Palermo e Trapani "al fine di avviare con lo stesso un immediato confronto e una consultazione preventiva sui rischi per la salute e sicurezza dei rider derivanti dalle ondate di calore, tenuto conto dell'età, del genere, della condizione di maternità e gravidanza, della provenienza geografica e della tipologia contrattuale".

Una decisione che arriva dopo le polemiche sul bonus caldo. Tutta la vicenda è iniziata quando Glovo aveva proposto ai propri rider un bonus incrementale associato alle temperature torride: un misero 2% in più, tra i 32 e i 36 gradi; un 4% in più, tra i 36 e i 40 gradi; fino a un 8% per temperature da bollino rosso, sopra i 40 gradi. Dopo la denuncia della politica e dei sindacati, Glovo aveva corretto il tiro: sopra i 32 gradi, i rider avrebbero ricevuto 10 centesimi a consegna per comprarsi l'acqua, 50 centesimi al giorno per i sali minerali e un contributo una tantum di 5 euro per acquistare una borraccia.

Da qui la decisione definitiva del Tribunale che obbliga a erogare ai rider un contributo di 30 centesimi per ogni consegna effettuata con temperature pari o superiori ai 25 gradi, migliorando nettamente la soglia di 32 gradi inizialmente proposta dall’azienda. Ma non solo.Il Tribunale del capoluogo lombardo, invece, ha previsto per ciascun rider la fornitura di "cappello con visiera, occhiali da sole con filtri UV, creme solari ad alto fattore protettivo, borraccia termica e sali minerali idrosolubili".

La sentenza del tribunale di Milano fa seguito a un precedente provvedimentodello stesso tribunale, in cui erano state date indicazioni generiche sulla necessità di tutele e di un adeguato incentivo economico per il lavoro dei rider durante il caldo

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