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“Governo neofascista”. Stop per due navi Ong dei migranti

Sea Eye e Mare*Go fermate, rispettivamente, a Ortona e Lampedusa per la violazione dei decreti Piantedosi sui migranti

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Le autorità italiane hanno fermato quest'oggi due navi delle Ong che hanno toccato porto nelle ultime ore in territorio italiano. Una è la Mare*Go, alla sua prima missione nel canale tunisino, e l'altra è la Sea Eye. Entrambe si sono rese protagoniste di violazioni del decreto Piantedosi per non aver ottemperato alle indicazioni del IMRCC di Roma dopo aver chiesto il coordinamento sul porto di assegnazione. Entrambe le navi sono armate da Ong di nazionalità tedesca e battono bandiera del Paese teutonico.

Il primo fermo è arrivato per la Mare*Go, nave costruita oltre 100 anni fa che in passato è stata utilizzata dalla Ong Sea Watch come prima imbarcazione per le sue operazioni nel Mediterraneo centrale, che nonostante avesse ricevuto Trapani come porto di sbarco, ha deciso autonomamente di entrare in acque territoriali italiane per raggiungere Lampedusa. Nel corso della notte ha recuperato 36 migranti e ha dichiarato di non essere in grado di raggiungere Trapani in sicurezza. Per questa nave è stato disposto un blocco in porto di 20 giorni e una sanzione amministrativa per violazione del decreto Piantedosi, che loro definiscono frutto di un "governo neofascista".

Niente di nuovo, considerando che le Ong sono state abituate a lungo ad agire in completa autonomia e senza rispettare le leggi del nostro Paese. Le lamentele da parte di queste navi sono pressoché una costante, perché se prima erano perché costrette ad aspettare per giorni l'assegnazione di un porto, oggi sono perché vengono a loro dire assegnati pos distanti. Ma la Mare*Go non è l'unica nave che oggi ha subito una sanzione da parte delle autorità italiane perché, come ipotizzato nei giorni scorsi, anche la nave Sea Eye ha subito il fermo e una multa per aver violato il decreto Piantedosi, avendo effettuato un secondo intervento non coordinato dopo aver ricevuto l'indicazione del porto.

"L'unità, dopo aver effettuato il primo intervento di soccorso in acque libiche, contravveniva all'impartita disposizione di raggiungere nel più breve tempo possibile il porto di Ortona, dirigendo invece su un'altra unità di migranti sulla quale, sotto il coordinamento di Imrcc Roma, stava già dirigendo in soccorso una motovedetta SAR della Guardia costiera italiana", spiegano dal comando generale di Roma.

Soddisfazione da parte della Lega, che con una nota ha sottolineato la necessità di rispettare le norme di uno Stato sovrano: "Ong straniere non rispettano le leggi italiane sull'immigrazione? Multa salata e blocco del mezzo, norme e confini vanno rispettati, in Italia come in tutto il mondo".

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