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Islam, sinistra in spiaggia a favore del burkini. Ma la manifestazione è un flop

Non ha sortito effetto la manifestazione pro-burkini di Trieste, a dimostrazione del fatto che i cittadini ora chiedono più regole

Islam, sinistra in spiaggia a favore del burkini. Ma la manifestazione è un flop
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Non ha avuto il successo sperato l'iniziativa lanciata al bagno Pedocin di Trieste, dove un gruppo di persone ha organizzato il "bagno di solidarietà" per mostrare vicinanza alle donne musulmane, al centro delle polemiche nel nord-est del Paese. Il nodo della questione è la volontà di queste ultime di fare il bagno completamente vestite, il burkini solo come alternativa, per rispetto ai dettami della propria religione, imposti dalla società patriarcale. Da Trieste a Monfalcone, però, i cittadini si lamentano per un'usanza che si sta diffondendo con sempre maggiore frequenza, al punto da spingere i primi cittadini a intervenire.

Le solite associazioni del solito schieramento politico, ignorando la volontà popolare, per il solito discorso di pulirsi la coscienza, almeno di facciata, hanno organizzato un flash-mob al bagno Pedocin di Trieste, invitando tutti a presentarsi per fare il bagno vestiti come segno di solidarietà verso le donne musulmane. Il bagno Pedocin non è stato scelto a caso, perché proprio lì, nello storico stabilimento della città, alcuni giorni fa un gruppo di avventrici ha protestato contro un altro gruppo, composto da donne musulmane, che stava entrando in acqua completamente vestito. Ma la "chiamata al burkini" non ha sortito effetto e il fallimento dell'iniziativa ha dimostrato, ancora una volta, che i cittadini, per quanto possano essere accoglienti, non concordano con l'islamizzazione dei propri spazi.

"Il flop della manifestazione pro burkini a Trieste è il chiaro segnale che i cittadini sono stanchi e chiedono regole. La sinistra questo non lo ha ancora capito e accusa sia i cittadini sia noi della Lega di essere islamofobici e razzisti. Accuse che ovviamente rispediamo al mittente", spiega il senatore e coordinatore della Lega del Friuli-Venezia Giulia, Marco Dreosto. La stessa sinistra che oggi difende il velo islamico e l'obbligo per le donne di fare il bagno completamente vestite per ragioni religiose, solo poco fa si stracciava le vesti per supportare la protesta contro il velo in Iran. È la solita ipocrisia pret-a-porter della classe politica italiana rossa.

"Per noi è una questione di decoro urbano, una questione igienica e una questione di diritti delle donne che non possono essere obbligate a fare il bagno totalmente velate a temperature proibitive. Ma questo la sinistra non lo può dire perché andrebbe contro il politicamente corretto e quel buonismo che la caratterizza.

È necessario adeguarsi alle usanze e tradizioni dei Paesi in cui ci si trova", prosegue Dreosto, che poi conclude: "È una questione di buon senso che intendiamo come Lega portare avanti con una proposta di regolamento che dia voce a quei cittadini stanchi di non essere mai ascoltati".

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