
Nonostante passi avanti negli ultimi anni, la lotta contro il traffico di esseri umani è ancora ben lontana dall’essere vinta. I dati forniti dall’organizzazione europea Frontex sugli arrivi illegali nell’Unione Europea nei primi sette mesi del 2025 dimostrano come le strategie dei trafficanti stiano cambiando, concentrandosi su alcune rotte ed abbandonandone altre. Purtroppo, le tratte che vedono l’Italia come porto di sbarco principale sono tra le poche ad aver registrato aumenti rispetto al 2024, un più 9% di arrivi che va in netta controtendenza rispetto alle rotte orientali o balcaniche, quasi dimezzate. Quasi tutti gli illegali arrivano dai porti libici, dove i trafficanti sono sempre più spietati, avvantaggiandosi dell’estrema instabilità politica dell’area.
Un quadro in chiaroscuro
Il rapporto dell’agenzia Frontex, istituita nel 2004 dal Consiglio Europeo per assistere i governi dei paesi membri nella lotta all’immigrazione illegale, fa notare come il numero di ingressi illegali nel territorio dell’Unione Europea sia calato del 18% nei primi 7 mesi del 2025. I dati preliminari diffusi dall’agenzia parlano di 95.200 ingressi illegali intercettati dalle forze dell’ordine ma a cambiare in maniera netta è la distribuzione dei flussi, che ha visto i trafficanti concentrarsi su alcune rotte a discapito di altre. Anche se stabilire la nazionalità degli illegali non è mai semplice, a cambiare sono anche le nazionalità degli illegali arrestati alle frontiere: in netto aumento gli arrivi da Bangladesh, Afghanistan ed Egitto. I dati più interessanti arrivano dalle rotte terrestri, che hanno tutte visto riduzioni molto significative degli ingressi illegali: grazie alla maggiore opera dei governi polacco ed ungherese, gli arrivi dalla frontiera orientale dell’Ue si sono ridotti del 45%.

Altrettanto significativa la riduzione dei tentativi di ingresso illegale dalla cosiddetta “rotta balcanica”: l’aumento della sorveglianza nelle frontiere dei vari paesi ha ridotto del 47% gli ingressi di cittadini turchi, afgani e siriani. Situazione positiva anche per quanto riguarda la rotta dell’Africa Occidentale, con 11.600 ingressi illegali individuati e solo 175 nel mese di luglio: il calo in questo caso è del 46% rispetto al 2024 e, secondo gli esperti di Frontex, sarebbe dovuto alle misure preventive messe in piedi nei paesi d’origine. In particolare, l’aumento dei controlli alla frontiera della Mauritania ha contribuito a convincere i trafficanti a cercare nuove rotte.

La situazione nel Mediterraneo vede un netto calo dei passaggi intercettati nel Mediterraneo orientale, -16% rispetto all’anno prima: la situazione, però, non è del tutto tranquilla, visto che negli ultimi mesi si è aperto un nuovo corridoio tra la Libia orientale e l’isola di Creta, facendo schizzare il numero dei fermi a diecimila, quattro volte quanto visto nel 2024. Nonostante gli sforzi del governo italiano, i tentativi di sbarco nel Mediterraneo centrale sono aumentati del 9%, fino a raggiungere le 36.700 unità: i cartelli libici sono sempre più organizzati e determinati a sfruttare ogni varco concesso dai paesi frontalieri pur di continuare i loro traffici. La debolezza del governo spagnolo ha incoraggiato le organizzazioni criminali a preferire la rotta occidentale, in aumento dell’11% anno su anno: le gang marocchine ed algerine offrono pacchetti tutto compreso agli illegali, con costi che possono raggiungere i ventimila euro. Per evadere la sorveglianza, spesso si fa sosta in vari paesi, prima di tentare la sorte.
Inghilterra destinazione preferita
Se alcuni numeri sembrano incoraggianti, la situazione potrebbe essere ben diversa. Il fatto che siano individuati meno illegali non vuol dire che il numero di chi evade la sorveglianza sia in calo: lo stesso rapporto fa notare come si siano presi in considerazione i tentativi falliti di ingresso ai confini esterni dell’Unione Europea e come lo stesso illegale spesso provi a passare la frontiera in paesi diversi. Il gioco è decisamente pericoloso: l’Organizzazione Internazionale per la Migrazione stima che, nei primi sette mesi del 2025, siano 947 gli illegali morti cercando di attraversare il Mediterraneo. Un altro dato interessante del rapporto Frontex fa notare come le organizzazioni di trafficanti abbiano trovato un nuovo Eldorado: i passaggi illegali dalla Francia all’Inghilterra sono aumentati del 26% in un solo anno. I 41.800 ingressi illegali superano di cinquemila unità quelli tentati nel Mediterraneo centrale, da sempre la rotta più redditizia per la criminalità organizzata.

Per spiegare questo aumento, gli esperti di Frontex parlano del clima favorevole nella primavera ma anche dell’uso di “navi-taxi”, che raccolgono gli illegali in vari punti della costa francese. Pur di aumentare i profitti, i trafficanti non si fanno scrupoli a mettere a rischio la vita degli illegali. Preoccupazione per una nuova tattica, quella delle partenze simultanee: molte barche sono fatte partire allo stesso momento, tutte al limite della navigabilità e con motori malandati.
Una volta in avaria, i barchini saranno spinti dalle correnti verso in Regno Unito, talvolta con più di cento illegali a bordo. Molti esperti sono sicuri che, se queste tattiche spietate fossero applicate nel pericoloso attraversamento dalla Libia a Lampedusa, il conto dei morti potrebbe salire molto in fretta.