
A Costa Masnaga, in provincia di Lecco, c'è una moschea non autorizzata all'interno degli spazi dell'associazione La Speranza, che sorge nell'ex opificio della cittadina. Questa mattina si sarebbe dovuto effettuare lo sgombero, tanto che il sindaco Sabina Panzeri si è presentato sul posto insieme alla polizia locale ma senza la forza pubblica. Al loro arrivo, sindaco e polizia locale hanno trovato i fedeli barricati all'interno della struttura in modo tale da impedire lo sgombero: senza forza pubblica l'operazione non è potuta andare avanti, perciò è stato rimandato.
La vicenda ha origini ai primi anni Duemila, quando l'associazione decise di trasformare alcuni locali dell'ex opificio, che però come destinazione urbanistica ha quella di "deposito industriale". Nel 2018, il Comune provò a delocalizzare l'associazione in una struttura diversa ma non ci fu seguito. Nel 2019 si registrò l'ultimo contenzioso nel momento in cui il Comune, a seguito di un sopralluogo, trovò alcune modifiche non autorizzate alla struttura. Quindi, venne effettuato un ordine di demolizione e di ripristino. L'associazione ha fatto opposizione, si è rivolta al Tar, ma non ha avuto successo. Il Consiglio di Stato ha confermato la decisione di primo grado e la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso finale. Caso chiuso e ordine di sgombero.
"Tutti i gradi di giudizio hanno sempre dato ragione al Comune, che nel 2019 aveva certificato abusi edilizi all'interno della struttura, ordinandone anche la demolizione, ma gli islamici, come troppo spesso accade, se ne sono infischiati e hanno continuato impunemente a calpestare le leggi", hanno dichiarato i leghisti Silvia Sardone, vicesegretaria ed europarlamentare, e Daniele Butti, coordinatore provinciale di Lecco. "Ovviamente hanno fatto lo stesso ieri, quando hanno pensato bene di asserragliarsi in moschea, 'usando' anziani e bambini, per resistere allo sgombero seppur fossero avvisati da tre settimane.
Ormai gli islamici seguono le orme di centri sociali e sinistra radicale: allergia alle regole, disprezzo delle istituzioni e anarchia totale", si legge ancora. Ora non resta che attendere il nuovo ordine di sgombero per capire se, questa volta, verrà impiegata la forza pubblica.