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In Emilia Romagna i fiumi tornano alla normalità, ma resta l'allerta. L'Italia spezzata dal maltempo

È stata una notte di apprensione, ma ha smesso di piovere e i livelli idrometrici nel Ravennate stanno tornando alla normalità. Bora, piogge e rischio valanghe al Nord, mentre il Centro-Sud resta al riparo

In Emilia Romagna i fiumi tornano alla normalità, ma resta l'allerta. L'Italia spezzata dal maltempo
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Dopo che ieri i torrenti avevano superato la soglia rossa, oggi nella pianura ravennate si torna lentamente alla normalità. Nella notte, nonostante l'apprensione, non ci sono stati problemi particolari e, grazie anche al fatto che da ieri ha smesso di piovere, i livelli idrometrici stanno tornando lentamente alla normalità. Oggi lo stato di allerta è stato declassato da rosso ad arancione. "Nelle ultime ore la piena del fiume Lamone è continuata a defluire nel territorio a valle del Ponte dell'Albergone, a Mezzano siamo finalmente scesi in soglia arancione dopo la nottata trascorsa in soglia rossa. Oggi non sono previste precipitazioni significative, ma continueremo comunque a tenere monitorato il deflusso delle acque in tutti i corsi d'acqua del nostro Comune", le parole su Facebook del sindaco di Ravenna Alessandro Barattoni.

L'Italia divisa in due dal maltempo

Intanto l'Italia nella giornata di Santo Stefano è divisa in due dal maltempo. Il periodo natalizio è caratterizzato da una marcata differenza delle condizioni meteorologiche lungo la Penisola: le regioni settentrionali continuano a fare i conti con temperature basse, precipitazioni diffuse e nevicate anche a quote contenute, mentre il Sud beneficia di un contesto più stabile, con clima mite e in prevalenza asciutto. La fase perturbata è legata a un vortice ciclonico che, dopo essersi formato sul medio-alto Tirreno, si è spostato nelle ultime ore verso la Sardegna e le sue coste occidentali. La collocazione del minimo e la diversa circolazione dei venti determinano una netta separazione tra Nord e Sud del Paese. In Pianura Padana le temperature massime si mantengono attorno ai 5 gradi, con possibilità di deboli nevicate fino a bassa quota, in particolare tra Emilia e Piemonte. Al contrario, le regioni centro-meridionali registrano valori superiori ai 15 gradi, soprattutto a sud della capitale, con ampie schiarite e solo qualche annuvolamento residuo sulla Sardegna e lungo il versante ionico.

Venti intensi di Bora

Non mancano tuttavia le criticità. Venti intensi di Bora interessano l’Alto Adriatico, mentre Grecale e Tramontana soffiano con forza anche sulla Liguria orientale. In serata sono attese nuove nevicate a quote collinari sul Piemonte, comprese alcune aree del Torinese. Le condizioni del mare restano impegnative: onde fino a 3-4 metri sono previste sull’Adriatico settentrionale e sul Mar Ligure al largo, rendendo necessaria cautela per la navigazione.

Le precipitazioni più persistenti stanno interessando diverse zone del Nord, in particolare il basso Veneto, l’Emilia-Romagna e ampie porzioni della Lombardia, dove piove senza interruzione da oltre un giorno. Sull’Appennino tosco-emiliano continua a nevicare a partire dai 500-600 metri di quota. In Emilia-Romagna resta alta l’attenzione sui fiumi Idice, Secchia e Panaro, con livelli di allerta fino alla soglia rossa. Le aree montane hanno invece registrato un risveglio invernale, con nevicate notturne che hanno imbiancato diversi centri, tra cui Pavullo nel Frignano sull’Appennino modenese. Piogge e cieli coperti interessano anche parte del Centro, in particolare il Lazio, dove la giornata è iniziata con precipitazioni diffuse sulla capitale. La neve continua a cadere sui rilievi alpini tra Lombardia, Valle d’Aosta e Piemonte, oltre che sull’Appennino ligure e tosco-emiliano. In serata sono previsti primi segnali di attenuazione dei fenomeni su gran parte del Nord e lungo il versante tirrenico, mentre sul Nord-Ovest le condizioni resteranno ancora instabili.

Per oggi atteso un miglioramento del meteo

Per la giornata di oggi è atteso un progressivo miglioramento. Le ultime precipitazioni sul Piemonte si concentreranno nelle ore mattutine, mentre nel corso della giornata potranno verificarsi fenomeni isolati lungo la fascia adriatica e sulle Isole Maggiori. Successivamente, l’arrivo di un’area di alta pressione favorirà un deciso ritorno del bel tempo, con cieli sereni e assenza di nebbie e vento durante l’ultimo fine settimana dell’anno. In montagna, tuttavia, l’innalzamento dello zero termico richiede attenzione al rischio valanghe, già segnalato come “forte” sulle Alpi piemontesi: l’aumento delle temperature potrebbe infatti rendere instabile la neve accumulata di recente.

Per quanto concerne il nuovo anno, la prima settimana di gennaio potrebbe portare nuove condizioni invernali anche al Centro-Sud, con la possibilità di nevicate fino in pianura, secondo scenari ancora da confermare.

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