L'appostamento, lo svincolo e l'agguato: come è morto l'autista del pullman

Secondo i primi riscontri investigativi, l'azione potrebbe essere stata premeditata per come è stata ricostruita la dinamica dell'assalto. Disposta l'autopsia sulla vittima

Foto via X: Emergenza24
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L'assalto al pullman dei tifosi di Pistoia, che si è concluso in tragedia con l'uccisione dell'autista, è sotto la lente di ingrandimento degli investigatori. Tutto è accaduto poco dopo il termine della partita del campionato di Serie A2 tra la Real Sebastiani Rieti e Pistoia Basket 2000, che si è conclusa con la vittoria sul campo di questi ultimi. Durante la gara ci sono stati screzi tra le due tifoserie nel corso dell'intervallo lungo ma nessun contatto fisico, evitato grazie alla presenza delle forze dell'ordine. Nulla che, comunque, lasciasse presagire quanto accaduto dopo. "All’improvviso il nostro pullman è stato colpito da una pioggia di sassi che arrivavano dal basso. Non ci eravamo accorti di nulla, perché sulla strada non c’era nessuno. Siamo tutti sconvolti", ha dichiarato uno dei tifosi a bordo del mezzo.

Al termine della partita, come sempre accade, il pullman dei tifosi di Pistoia è stato scortato fuori città dalle volanti della Polizia di Stato, una posizionata davanti al mezzo e una dietro. Oltre a quelle, erano presenti anche due auto di bonifica allo scopo di verificare che il passaggio del mezzo fosse sicuro. Tutto sembrava regolare ieri sera, e lo era al passaggio dei mezzi della polizia, perché sulla strada non c'era nessuno. Quando il pullman è uscito dalla città e ha imboccato la Strada Statale che collega Rieti a Terni, da cui poi il mezzo avrebbe dovuto prendere l'autostrada A1, le volanti della polizia si sono staccate e l'autobus ha continuato il suo viaggio a velocità sostenuta, consona al tratto stradale percorso. Stando alle ricostruzioni parziali effettuate dagli investigatori, riportate da Il Messaggero, almeno due auto precedevano la marcia del pullman, forse tre.

Quindi, queste si sarebbero "appostate" nei pressi dello svincolo per Contigliano, scelto probabilmente non a caso, tanto che tra le ipotesi investigative c'è quella di una premeditazione dietro l'assalto. La conformazione di quell'uscita è particolarmente funzionale, perché la strada è poco visibile e, soprattutto, prevede una pendenza. Pare che almeno tre persone siano scese dai veicoli e si siano posizionate ai margini della strada, tra i cespugli, in posizione più bassa rispetto al piano stradale sul quale viaggiava il mezzo, rendendosi completamente invisibili alla vista.

Ed è da lì che avrebbero iniziato la sassaiola contro il pullman al suo passaggio, colpendolo nella parte frontale. Una di queste pietre ha centrato in pieno Raffaele Marianella, 65 anni, che in quel momento era il secondo autista di bordo. Un mattone gli ha reciso la giugulare e nonostante l'intervento rapido dei soccorsi per lui non c'è stato nulla da fare. Sul suo corpo è stata disposta l'autopsia e intanto gli investigatori hanno setacciato ogni palmo di quello svincolo e delle uscite a Contigliano alla ricerca che telecamere che possano aver ripreso la fuga degli aggressori. Dieci tifosi di Rieti sono stati ascoltati, tra loro sia adolescenti che adulti, ma non ci sono stati ancora fermi. "Nessuno dei nostri tesserati è autorizzato a rilasciare alcuna dichiarazione. Sarà la società, una volta chiariti i fatti, a muoversi attraverso comunicazioni ufficiali.

La richiesta è quindi di rispettare questa decisione, dopo fatti che ci sconvolgono e che lasciano un segno profondo dentro tutti noi", si legge nel comunicato stampa della Sebastiani Rieti, mentre Pistoia non ha ancora rilasciato nessuna nota.

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