"Non vendiamo armi a Israele". E Leonardo lascia il Festival della Scienza a Genova

La Fondazione creata dall'omonima multinazionale ha ritirato il patrocinio alla manifestazione che si terrà a ottobre a Genova. Era accusata di rifornire le truppe di Tel Aviv: "Associazione grave e dannosa, fatta senza conoscere la realtà"

Divisione Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni
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Fondazione Leonardo non prenderà parte al prossimo Festival della Scienza prevista a Genova dal 23 ottobre al 2 novembre. A rivelarlo è stata la stessa associazione culturale, creata dalla omonima azienda del settore aerospaziale e della difesa, tramite un comunicato ufficiale: "La comunità scientifica ci ha chiesto di non prendere parte alle attività messe in programma per la prossima edizione di ottobre". Alla base di tutto l'accusa avanzata da diverso tempo secondo la quale Leonardo rifornirebbe armi a Israele, tant'è che ieri alcuni manifestanti a Torino si sarebbero avvicinati alla sede della multinazionale, anche se poi sono stati respinti da cordoni della polizia. L'accusa è stata fortemente respinta dalla Fondazione: "Per essere precisi e diretti, Leonardo non vende armi ad Israele da quando è scoppiato il conflitto".

Alla base della decisione di ritirarsi dal Festival, che si terrà a metà autunno nel capoluogo ligure, ci sarebbe stata anche una petizione firmata da docenti e accademici che hanno chiesto a gran voce l'esclusione di Leonardo tra gli sponsor dell'appuntamento culturale e scientifico. "Riteniamo sia necessario sospendere le nostre iniziative per via di un'associazione sbagliata, grave e dannosa per diversi motivi, primo tra tutti perché fatta senza conoscere la realtà dei fatti", ribatte sempre la Fondazione. La protesta degli studiosi era infatti legata alla presunta vendita di armamenti all'esercito di Tel Aviv, che però l'azienda ha negato.

"Comprendiamo e condividiamo la sensibilità del tema ed è giusto che i cittadini chiedano chiarezza. Ma è altrettanto doveroso per noi respingere affermazioni che non rispondono al vero", si legge ancora nella nota ufficiale. Leonardo, spiegano, è soggetta alla legge che regola l'export di armamenti e che ha suo punto cardinale nel divieto di vendere verso Paesi coinvolti in un conflitto armato "verso i Paesi la cui politica contrasti con l'articolo 11 della Costituzione, verso i Paesi i cui Governi siano responsabili di accertate violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti dell'uomo". Ed è per questo motivo che Leonardo da due anni - sostiene la stessa fondazione - non venderebbe nessun armamento a Israele.

"Ci preme sottolineare tutto questo per onore di verità e perché non si debba più ripetere che una Fondazione che promuove la diffusione della cultura scientifica e tecnologica debba rinunciare a partecipare a una manifestazione che ogni anno riunisce a Genova centinaia di scienziati, ricercatori, divulgatori, artisti, autori provenienti da ogni parte del mondo - conclude il comunicato, senza tralasciate una nota di rammarico -.

Riteniamo sia una occasione perduta, soprattutto per tutte le classi di scuola di ogni ordine e grado che hanno seguito con passione le nostre attività e i laboratori che da sempre organizziamo con senso di responsabilità e rispetto verso la comunità sociale alla quale tutti apparteniamo".

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