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Identità fittizie, fascette e colla: così gli ecovandali volevano interrompere gli europei di pallavolo femminile

I gretini di Ultima generazione avrebbero voluto interrompere la partita d'esordio dei campionati di pallavolo trasmessi in mondovisione dall'Arena di Verona: fermati dalla polizia

Identità fittizie, fascette e colla: così gli ecovandali volevano interrompere i campionati europei

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Identità fittizie, fascette e colla: così gli ecovandali volevano interrompere i campionati europei

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Ennesimo tentativo di cercare visibilità per gli ecovandali di Ultima generazione, che avevano messo nel mirino la partita inaugurale dei campionati europei di pallavolo femminile, che si è disputata tra Italia e Romania all'Arena di Verona. Non hanno fatto in tempo a mettere in atto la loro ben nota e solita pantomima, perché sono stati fermati dagli agenti della polizia di Stato, che ha evitato potenziali danni all'Arena e un grave danno d'immagine alla serata trasmessa in Mondovisione. L'azione delle forze dell'ordine è partita dietro segnalazione sull'app YouPol, strumento di comunicazione tra i cittadini e le questure di tutta Italia.

Ricevuto il messaggio, la questura scaligera si è immediatamente messa in moto, coinvolgendo nell'operazione anche la Digos di Verona e quella delle altre province italiane. Un lavoro corale che si è svolto in pochissimo tempo e ha permesso di evitare che gli attivisti riuscissero ad attirare su di sé l'attenzione del pubblico in Arena e a casa, con azioni che oltre a mettere in secondo piano l'evento avrebbero anche ritardato l'inizio della gara. Dalla questura di Verona sono stati attivati rapidamente i servizi mirati di monitoraggio degli attivisti più conosciuti proprio grazie alla collaborazione con i dipartimenti della Digos delle province dove gli ecovandali hanno colpito in passato con azioni di disturbo e danneggiamento al patrimonio artistico.

Questo ha portato a individuare sette persone di età compresa tra i 24 ed i 41 anni, tutti già noti per le attività illecite commesse in passato. Tre di loro sono arrivati a Verona dalle province di Roma, Trieste e Milano mentre gli altri quattro sono veronesi e padovani. Secondo gli elementi emersi nel corso delle indagini era stata approntata una vera e propria strategia studiata nei minimi dettagli. L'acquisto dei biglietti per accedere all'Arena è avvenuto regolarmente attraverso un'identità fittizia, per evitare di essere individuati e riconosciuti nei controlli delle forze dell'ordine. Ma c'è di più: i posti erano tutti nei pressi del campo di gioco ma distanziati tra loro, in modo tale da effettuare un'azione a sorpresa, che avrebbe causato difficoltà nell'intercettazione da parte della sicurezza.

Un piano che è saltato grazie alla bravura degli agenti e dell'impianto di prevenzione della polizia di Stato. I sette attivisti sono stati fermati con due diverse operazioni.

A bordo di alcune auto sono stati rinvenuti e sequestrati striscioni contro i combustibili fossili, materiali per l'imbrattamento, colla, polvere nera e arancione, bottiglie con liquidi collosi, coriandoli, fascette da elettricisti per "auto-ammanettarsi" sul terreno di gioco e telefoni cellulari.

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