
A Torino il movimento pro Pal è tra i più organizzati e forti del Paese, soprattutto perché può contare sulle risorse di un centro sociale ben radicato come Askatasuna. Alcune delle manifestazioni più grosse e pericolose si sono svolte proprio nel capoluogo piemontese, così come alcune delle occupazioni più problematiche. Per questa ragione non stupisce, ma indigna, che proprio nei pressi del centro sociale occupato, che il Comune di Torino vorrebbe regolarizzare, sia apparso un murales dedicato a Leila Khaled, componente dell’organizzazione "Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina", ritratta sorridente mentre imbraccia un'arma automatica.
"A Torino l’ascesa dell’ideologia pro-Palestina sta sfuggendo di mano. È intollerabile che nella nostra città si possano vedere sui muri omaggi a terroristi che fanno della violenza e dell’odio la loro missione. Chiediamo al sindaco Lo Russo di farlo rimuovere immediatamente", ha dichiarato Fabrizio Ricca, capogruppo regionale della Lega in Piemonte. "Bisogna scongiurare il pericolo che al degrado delle nostre periferie si possa aggiungere quello culturale", ha aggiunto il capogruppo. Patrizia Alessi, capogruppo di Fratelli d'Italia della Circoscrizione 7, ha ribadito che quel murales è "una delle tante vergogne che non si vogliono cancellare di questa città, proprio nei pressi del centro sociale che il Comune ha 'legalizzato'". Ogni giorno, ha aggiunto Alessi, "i bambini dell'asilo nido e della scuola elementare che si trovano lì davanti sono costretti ad ammirare l''opera' i cui autori non è difficile immaginare".
Leila Khaled è nota per essere stata protagonista di due dirottamenti di aerei di linea, avvenuti nel 1969 e nel 1970. Per non essere riconosciuta, si sottopose a diverse operazioni di chirurgia plastica al naso e al mento prima di prendere parte al un secondo dirottamento l'anno seguente. Quest'ultimo tentativo fallì e lei fu arrestata, anche se poi è stata rilasciata in seguito a uno scambio di prigionieri.
La sua figura è molto controversa e benché sia considerata una terrorista da più parti, com'è evidente da questo murales viene anche considerata un'eroina dalla minoranza che considera Hamas un'espressione della resistenza palestinese.