Il Kinder Bueno pirata alla cannabis. Malori tra i consumatori: cosa succede

Prodotto all’insaputa della casa madre, lo snack illegale era pieno di thc estratto dalla marijuana

Il Kinder Bueno pirata alla cannabis. Malori tra i consumatori: cosa succede
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Snack stupefacenti, nel vero senso della parola. I carabinieri di Brescia hanno sequestrato diverse confezioni di Kinder Bueno alla cannabis. Un’operazione nata dopo diverse segnalazioni di consumatori che, dopo aver mangiato il cioccolato alla marijuana, hanno accusato dei malori. Ovviamente non si tratta dell’ultima novità del mondo Kinder, una variante legale cara agli appassionati di droga, ma di una produzione – assai pericolosa – organizzata all’insaputa della casa madre.

Come riportato da Repubblica, l’ultima frontiera dello spaccio ha chiamato in causa uno degli snack più amati da grandi e piccini. Il packaging è imitato alla perfezione - dalla dimensione alla grafica, passando per il nome dell'azienda e le confezioni in plastiche dei due pezzi di cioccolato - anche se è possibile cogliere alcune differenze rispetto all’originale. Oltre alla presenza di alcune foglie di marijuana, accanto al nome del dolciume è possibile notare la scritta “420”. Nessun errore di stampa, ma un segnale in codice: 420 rimanda al simbolo coniato da un gruppo di studenti californiani che per sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine si davano appuntamento alle 4.20 del pomeriggio (16.20, ndr) per fumare nei pressi della statua dello scienziato Louis Pasteur.

Alimenti cannabis

Il “Kinder thc Bueno” è molto diverso dal prodotto consumato nelle case degli italiani: l’ingrediente principale infatti non è il cacao, ma la cannabis. Un alimento molto pericoloso, soprattutto se non è nota la provenienza, per non parlare della lavorazione. E i malori accusati dai consumatori offrono una testimonianza sconcertante. Ma purtroppo non si tratta di un problema limitato ai Kinder Bueno.

Cercando in rete, a partire da Telegram, è possibile trovare prodotti simili: dal cioccolato Milka alle patatine Pringles, fino alla rivisitazione del Nesquik in "Cannaquik", tutto “corretto” alla droga. Un grande pericolo soprattutto per i più giovani.

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