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La maschera da "puppy player" e l'asfissiofilia: avanza l'ipotesi della challenge per il 27enne morto a Roseto

Il 27enne era membro attivo di una comunità molto unita e frequentata in Italia, che conta centinaia di iscritti, ma voleva fare un'esperienza in Germania

Immagine d'archivio - Credits PantheraLeo1359531
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La morte del 27enne di Roseto degli Abruzzi è ancora tinta di giallo. Gli investigatori stanno esplorando a 360 gradi tutte le ipotesi possibili sulla dinamica, tra suicidio e tragico incidente. Al momento del ritrovamento nella sua camera, il 27enne indossava una maschera da cagnolino che viene utilizzata dai cosiddetti "puppy player", ossia persone a cui piace comportarsi come cani in un grande gioco di ruolo che in Italia conta centinaia di seguaci. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, la vittima era un esponente di spicco della comunità "puppy" italiana e pare che volesse lasciare il Paese per trasferirsi in Germania, tanto che stava anche studiando il tedesco.

"Nell’ultimo anno ha portato diversi gruppi italiani agli eventi tedeschi e a giugno ha ricevuto il battesimo 'puppy', una cerimonia che avrebbe voluto portare anche in Italia, come aveva detto lui stesso a maggio scorso", ha scritto un utente che lo conosceva. "Si sentiva stretto a vivere in provincia. Avrebbe voluto trasferirsi in Germania, per questo aveva iniziato a studiare il tedesco. Una delle cose più belle di 'Faiar' era il suo fortissimo senso di comunità. Abbiamo perso una persona speciale", ha scritto un altro. "Lo ricordo così: una persona solare, che credeva in quello che voleva realizzare, ma sempre in prima linea nell’anima di molti. Era un uomo, un amico, una persona di rara gentilezza", è il ricordo di altri utenti.:

Domani dovrebbe tenersi l'autopsia sul corpo del ragazzo per accertarne le cause della morte, che attualmente si sospetta essere sopraggiunta per inalazione di gas refrigerante, il cloruro di etile, facilmente acquistabile. Avrebbe collegato la bomboletta con un tubo alla maschera antigas e così sarebbe morto: in alcuni casi, il gas viene acquistato per lo sballo, inalarlo provoca disorientamento, aritmie cardiache e vertigini. Tra le pratiche comuni, ma anche più pericolose, del Bdsm c'è l’asfissiofilia, ossia procurarsi piacere tramite la privazione dell'ossigeno.

Il giovane si fotografa spesso con la maschera antigas che poi è stata trovata sul suo volto al momento del ritrovamento. Le indagini dovranno chiarire se sia stato un gesto volontario, un incidente, una sfida online andata male o un’istigazione. L'ipotesi della challenge è una delle più probabili.

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