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Matteo Messina Denaro ricoverato in ospedale. E il legale chiede la revoca del 41bis

Si aggravano le condizioni di salute del boss mafioso. Ricoverato all'Aquila: sarà sottoposto ad un nuovo intervento chirurgico

Messina Denaro, peggiorano le condizioni di salute: chiesto ricovero in ospedale

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Messina Denaro, peggiorano le condizioni di salute: chiesto ricovero in ospedale

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Le condizioni di salute del boss Matteo Messina Denaro, attualmente detenuto al 41 bis nel supercarcere de l'Aquila, si sono aggravate in questi giorni. Secondo le informazioni trapelate, infatti, già nelle scorse settimane Messina Denaro ha subito degli interventi chirurgici, ma ciò non ha arrestato il progredire della sua malattia. Proprio a causa dei recenti sviluppi, il boss è stato trasferito in ospedale nel pomeriggio.

Messina Denaro ricoverato

Le condizioni di Messina Denaro sono tali che nel pomeriggio di oggi è stato disposto il trasferimento presso una struttura ospedaliera. Il capomafia è ricoverato nel reparto di chirurgia dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila. Le autorità hanno predisposto le massime misure di sicurezza.

Secondo quanto riferito da fonti sanitarie alle agenzie di stampa, oltre al tumore al colon arrivato al quarto stato di gravità, ci sarebbero anche delle complicazioni dal punto di vista urologico collegate al più recente intervento. Il quadro clinico di Messina Denaro potrebbe comportare un ulteriore intervento chirurgico. "Il paziente ha un problema oncologico grave, ma è attualmente ricoverato nel reparto di chirurgia, dove verrà operato per tentare di risolvere un problema di canalizzazione intestinale. Matteo Messina Denaro non è in pericolo di vita. Il nostro staff medico cercherà di sanare ciò che si può curare. Nelle prossime ore si potrà capire se il quadro clinico migliorerà", dichiarano le fonti sanitarie.

Le dichiarazioni ai pm dopo la cattura

Nel corso della giornata odierna, sono state depositate anche le dichiarazioni fornite durante l'interrogatorio da Messina Denaro ai pm dopo la cattura. "Non voglio fare il superuomo e nemmeno l'arrogante, voi mi avete preso per la mia malattia", aveva detto il capomafia. E, ancora: "Io non mi farò mai pentito".

"Io mi sento uomo d'onore ma non come mafioso. Cosa nostra la conosco dai giornali", aveva poi aggiunto Matteo Messina Denaro durante l'interrogatorio. "La mia vita non è stata sedentaria, è stata una vita molto avventurosa, movimentata". "Vivo bene di mio, di famiglia. Mio padre era un mercante d'arte. Io sono appassionato di storia antica da Roma a salire, poi mio padre era mercante d'arte e dove sto io c'è Selinunte. Mio padre non è che ci andava a scavare però a Selinunte a quell'epoca c'erano mille persone e scavavano tutte. In genere il 100% delle opere le comprava mio padre che poi venivano vendute in Svizzera e poi arrivavano dalla Svizzera dovunque: in Arabia, negli Emirati e noi vedevamo cose che passavano da mio padre nei musei americani".

Il capomafia aveva poi respinto ogni collegamento con la morte del piccolo Giuseppe Di Matteo: "Una cosa fatemela dire. Forse è la cosa a cui tengo di più. Io non sono un santo...ma con l'omicidio del bambino non c'entro":

"Io non è che volevo offendere il giudice Falcone, non mi interessa... Il punto qual è? Che io ce l'avevo con quella metodologia di commemorazione", aveva precisato. "Il mafioso riservato è tipo un altro argomento di legge, se vogliamo dire, farlocco, come il 'concorso esterno', io preferirei, se fosse una mia decisione: tu favorisci... il favoreggiamento prende da 4 a 5 anni, se favorisci un mafioso sono 12 anni; meglio così: si leva il farlocco di torno".

La detenzione

Arrestato lo scorso 16 gennaio 2023, dopo quasi trent'anni di latitanza, Matteo Messina Denaro è apparso sin da subito in serie condizioni di salute. I carabinieri lo hanno fermato in Via Domenico Lo Faso, a Palermo, a breve distanza dalla clinica privata La Maddalena, dove il capomafia si sottoponeva a sedute di chemioterapia presentandosi con il nome di Andrea Bonafede.

Proprio in considerazione della patologia del boss, è stato deciso di detenerlo all'interno della casa circondariale dell'Aquila, dove si trova una sala di medicina oncologica necessaria per garantire a Messina Denaro le cure a cui ha diritto.

L'ultimo controllo medico

Nei giorni scorsi, a causa dell'aggravarsi del tumore, Matteo Messina Denaro è stato sottoposto a dei rapidi controlli di tipo sanitario. Il capomafia è stato trasportato all'ospedale San Salvatore dell'Aquila. Stando a indiscrezioni riportate da Il Mattino, i medici avrebbero deciso di effetturare una Tac programmata che avrebbe evidenziato un peggioramento dello stato di salute del boss. È stato inoltre riferito dalle agenzie di stampa che il boss ha subito un piccolo intervento per problemi urologici.

Le dichiarazioni degli avvocati

Secondo i legali di Matteo Messina Denaro lo stato di salute in cui versa il capomafia non è più compatibile con il regime carcerario, specialmente con il 41 bis. Gli avvocati Alessandro Cerella e Lorenza Guttadauro hanno chiesto il ricovero immediato presso una struttura ospedaliera, e starebbe già stata inoltrata un'istanza.

"Si è aggravato, le sue condizioni sono disperate. Non mangia, beve soltanto, non sta bene, necessita di un immediato ricovero in ospedale. Con un tumore al quarto stadio, con la difficoltà anche a reggersi in piedi, non può stare dentro una cella al 41 bis. Deve essere assistito da un infermiere dentro una struttura ospedaliera il prima possibile", ha dichiarato all'Adnkronos Alessandro Cerella. "Io non sono un medico ma le sue condizioni sono critiche", ha aggiunto.

Il legale ha precisato che Messina Denaro è seguito in modo encomiabile dal professor Mutti, ma in questo momento il boss ha bisogno di assistenza continua, dal momento che il suo stato di salute può cambiare di giorno in giorno. Da qui la decisione di presentare presso il tribunale un'istanza per chiedere il ricovero urgente in ospedale. "In carcere non può più stare. Nonostante il nome che porta come a qualsiasi altro detenuto devono essere garantiti i diritti costituzionali e il giudice di sorveglianza, leggendo le carte, dovrebbe capirlo. Il mio giudizio nei confronti dell'amministrazione penitenziaria e del sistema giustizia in generale è fortemente critico", ha proseguito l'avvocato. "Nei confronti di Messina Denaro c'è un accanimento: con un tumore al quarto stadio non può stare in una cella senza un infermiere a bere succhi di frutta, invece di avere delle flebo. Dovrebbe essere controllato h24.

Ha difficoltà persino a stare in piedi, ha bisogno di tutte le cure che spettano a un malato", ha concluso.

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