Il miracolo di Ventimiglia

Ritrovato vivo il bambino scomparso. Un Inno di gratitudine ai Volontari, alle Forze dell’Ordine, ai Magistrati e a tutti gli eroi del Bene Comune

Il miracolo di Ventimiglia
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Da padre di due bambini ho vissuto giorni d’angoscia, d'ansia e di paura nel pensare a ciò che sarebbe potuto succedere a questo bimbo scomparso. Solo e impaurito. Ma fortunatamente questa triste vicenda si è conclusa nel migliore dei modi. Una storia che ha tenuto col fiato sospeso un’intera comunità: il bambino autistico scomparso sabato mattina nei pressi di un camping è stato ritrovato vivo dopo 35 ore di ricerche serrate, nascosto tra i rovi di un bosco a circa un chilometro e mezzo dal punto in cui era stato visto l’ultima volta. Il piccolo, pur provato dalla lunga esposizione all’esterno, è in condizioni stabili ed è ora ricoverato all’ospedale Gaslini di Genova.

Un ritrovamento che sa veramente di miracolo, reso possibile da uno sforzo umano abnorme collettivo che merita un applauso unanime. Per oltre un giorno e una notte, centinaia di donne e uomini lo hanno cercato instancabilmente: volontari, carabinieri, polizia di Stato, Polizia Locale, Vigili del fuoco, Soccorso alpino, Protezione Civile, unità cinofile. Spinti non da dovere, ma da un profondo senso di solidarietà e responsabilità. Un lavoro corale, silenzioso e instancabile, che ha dimostrato cosa può fare un Paese quando si unisce per una vita. C’è un’Italia forte, silenziosa e coraggiosa che si muove quando nessuno guarda. Un’Italia fatta di donne e uomini che ogni giorno scelgono di esserci. Non per la gloria, non per i riflettori, ma per senso del dovere, per spirito di servizio, per amore verso il prossimo. Sono i Poliziotti, Carabinieri, Finanzieri, vigili del fuoco, volontari che perlustrano chilometri di boschi sotto il sole o la pioggia. Sono le Forze dell’Ordine che sorvegliano le nostre strade anche di notte, anche nelle festività. Quando piove a dirotto, quando nevica, quando il caldo del sole brucia, quando la nebbia non ti permette di vedere ad un palmo dal naso. Sono i vigili del fuoco che corrono verso il pericolo mentre tutti fuggono. Sono i volontari che lasciano casa, lavoro, famiglia per aiutare chi nemmeno conoscono e che in quel momento necessita di aiuto. Sono gli eroi del bene comune. E noi, come cittadini, abbiamo il dovere di onorarli sempre. Non solo oggi, non solo quando accade un fatto straordinario. Ma ogni singolo giorno. Perché il bene vero non fa rumore. Ma è proprio quel bene silenzioso a tenere in piedi la nostra società. E allora sì: ricordiamoci di loro sempre, non solo nei titoli di giornale o nei momenti di emergenza. Impariamo a riconoscerli, a rispettarli, a dire grazie. Perché grazie a loro anche questa volta è successo un miracolo: un bambino è salvo. E grazie a loro, ogni giorno, il nostro Paese è un posto migliore. Le autorità stanno ora valutando la posizione di un testimone che avrebbe fornito indicazioni non del tutto coerenti, ma per ora, ciò che conta è che il piccolo sia stato ritrovato. In vita.

E protetto da una rete umana che non si è arresa. E dalla sua famiglia. Oggi l’Italia abbraccia il suo bambino. Ma domani, e ogni giorno che seguirà, non dimentichiamoci mai di abbracciare anche chi ha reso possibile questo miracolo.

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