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Miss Italia nel mirino delle femministe: "Sessista, diseducativo e fascista..."

È bastata l'indiscrezione di un possibile ritorno del concorso di bellezza a viale Mazzini per scatenare una ridda di assurde critiche

Miss Italia nel mirino delle femministe: "Sessista, diseducativo e fascista..."

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È bastata l'indiscrezione del Corriere della Sera di un possibile ritorno di Miss Italia in Rai per scatenare una ridda di critiche da parte di Vanity Fair (e non solo).

Il noto settimanale femminile, in un articolo firmato da Silvia Bombino, elenca i tre motivi per cui il famoso concorso di bellezza non dovrebbe più esistere. In primis"è uno spettacolo che rinnova il concetto tossico di bellezza" perché non è sufficiente cambiare le regole"per ampliare la platea delle candidate" se, poi, alla fine, "le donne vengono giudicate in base al loro aspetto, secondo categorie imposte dal sistema". In secondo luogo "non è vero che è un'opportunità per le donne" perché se in passato la vincita del concorso serviva come dote per sposarsi "oggi mettere a frutto un bell’aspetto, in un’agenzia di modelle o in un casting tv, è molto più facile, e anche i sogni e le aspirazioni sono diversi" . Eppure grazie a Miss Italia sono esplose le carriere di attrici divenute delle vere icone come Gina Lollobrigida e Sophia Loren e, in tempi più recenti, Anna Valle e Miriam Leone. Infine, Miss Italia trasmetterebbe un messaggio "totalmente diseducativo" tant'è vero che, secondo Vanity Fair, la Rai, una decina di anni fa, "grazie a una donna presidente" (Anna Maria Tarantola ndr), decise non mandare più in onda il concorso "e dare un segnale: c’è di meglio da guardare, da ideare, da proporre". Oggi Miss Italia sarebbe "completamente fuori tempo massimo". "Vogliamo davvero insegnare ai nostri figli che i più belli sono i più vincenti? Non stavamo cambiando questa cultura patriarcale e maschilista?", si chiede la giornalista di Vanity Fair che conclude con una stoccata contro i nuovi vertici Rai e si chiede:"Mentre alcuni dei più grandi giornalisti (leggi Annunziata ndr) e intrattenitori (leggi Fazio ndr) vengono invitati alla porta, la notizia che invece Miss Italia potrebbe tornare come dovremmo prenderla?". La sentenza è una sola: "Un segnale, anche questo, di ritorno al passato".

Ma anche l'ex atleta paralimpica ed ex deputata del Pd, Laura Coccia, in un post su Facebook, si è scagliata contro il ritorno del noto concorso di bellezza sulla tivù di Stato, definito come "l'elogio dell'apparenza". L'ex parlamentare racconta, dunque, le sensazioni che provava da giovane e quanto si sentisse diversa dal modello di bellezza proposto:"Con le mie gambe che non sarebbero mai state dritte, la mia lordosi a piegare la schiena e far uscire una pancia inesistente". E ancora: "Mi ricordo quanto non potessi sognare di avere 18 anni per cancellare le mie imperfezioni dal chirurgo plastico". La Coccia, affetta da affetta da tetraparesi spastica, spiega: "La plastica al cervello non l'hanno ancora inventata e io, con quel corpo storto ci avrei dovuto fare i conti tutta la vita e quelle ragazze sullo schermo erano li a ricordarmi quanto fossi sbagliata". Il post si conclude con l'ex deputata con la speranza che "le adolescenti e le ragazze con disabilità di oggi e domani abbiano la stessa forza di lottare contro i pregiudizi" e la considerazione che sì, "la storia della televisione è passata da Miss Italia", ma "perché Mister Italia no?".

Se, infine, si guarda Twitter, si possono trovare dei cinguettìì di questo tenore:"Non ho sentito la mancanza di #MissItalia in questi anni e avrei fatto anche a meno di rivederla in palinsesto. Se poi si aggiunge che rientra in una operazione di revisionismo culturale fascista in Rai mettendo di mezzo la donna, per me Miss Italia finisce prima di iniziare". In definitiva, Miss Italia è orribile non solo perché offenderebbe i "corpi non conformi" e i disabili, ma sarebbe anche culturalmente "fascista"...

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