
Rodolfo Fiesoli, fondatore della Comunità Il Forteto, condannato in via definitiva a 14 anni e 10 mesi per maltrattamenti e abusi sessuali su minori, è morto all'età di 84 anni nella rsa di Padova dove si trovava in detenzione domiciliare dopo che nel 2023 il tribunale di Venezia aveva accolto il ricorso avanzato dai suoi legali che chiedevano una pena alternativa al carcere per motivi di salute.
"Resterà tutto il male che ha fatto, crimini indelebili sulla pelle di centinaia di persone. Un uomo che ha goduto per decenni di un credito illimitato ed ingiustificato da parte delle istituzioni", lo scrive in una nota il deputato e presidente della Commissione d'inchiesta parlamentare sul Forteto, Francesco Michelotti. Commissione che mesi fa ascoltò Fiesoli e che "continuerà a lavorare in modo determinato per fare luce sul sistema perverso che era stato capace di costruire intorno a sé, con l'obiettivo di restituire alle vittime verità e giustizia", conclude Michelotti. Fiesoli, soprannominato 'Il Profeta', ha sempre negato ogni accusa anche davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Forteto, la comunità vicina al Mugello che aveva fondato nel 1977. In quella occasione, Fiesoli descrisse l'ambiente sereno in cui vivano i giovani a lui affidati dal Tribunale dei minori e si dichiarò vittima di un complotto. In realtà, le testimonianze degli ex ospiti e dei membri della cooperativa descrivono una realtà fatta di soprusi, silenzi istituzionali e complicità e questo è il motivo per cui il lavoro della Commissione continuerà anche dopo la scomparsa di Fiesoli anche per scoprire le eventuali connessioni con il mondo della politica e della magistratura.
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