Firenze, la moschea nascosta all'insaputa dei cittadini. "Il Pd faccia chiarezza"

A Firenze sarebbe a quanto pare nata una nuova moschea, all'interno di un centro culturale, all'insaputa dei residenti del quartiere e della città. Fratelli d'Italia ha annunciato un'interrogazione che chiedere all'amministrazione Pd di fare chiarezza

Uno dei fogli affissi all'esterno del centro
Uno dei fogli affissi all'esterno del centro
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A Firenze è nata una nuova moschea, all'insaputa della cittadinanza, all'interno degli spazi di quello che viene invece considerato un centro culturale. Questo, se non altro, è quanto sospettano Alessandro Draghi e Giovanni Gandolfo, consiglieri di Fratelli d'Italia nel capoluogo della Toscana, i quali hanno annunciato in una nota diramata nelle scorse ore la volontà di presentare un'interrogazione alla giunta comunale Pd per andare a fondo della questione. La "nuova moschea" sarebbe nata all'interno di un immobile del quartiere fiorentino di San Jacopino. Gli esponenti di Fratelli d'Italia hanno effettuato a quanto pare un sopralluogo nelle scorse ore, trovando dei fogli affissi all'ingresso (sia in italiano che in arabo) che sembrerebbero lasciare pochi dubbi sull'utilizzo effettivo degli spazi: la parola "moschea" viene scritta in entrambi i fogli ed in uno in particolare si leggono le modalità di accesso allo spazio.

"Per rispetto della sacralità della casa di Allah e per una buona gestione, si informa che la moschea viene aperta quindici minuti prima della preghiera in congregazione e viene chiusa immediatamente dopo la conclusione della preghiera". Su queste basi, quindi, gli esponenti del centrodestra interrogheranno la sindaca PD Sara Funaro e la giunta per assicurarsi che tutto sia a norma. "In via Targioni Tozzetti è nata una nuova moschea. Dai cartelli affissi sulle porte non pare un centro culturale islamico, ma un vero e proprio spazio di preghiera con arredi e decorazioni atti al culto islamico. Stamani ho effettuato un sopralluogo dopo la segnalazione di alcuni abitanti - ha dichiarato Draghi a tal proposito, facendo il punto della situazione - notiamo da un avviso affisso sulla porta, che l'Associazione per una Moschea di Firenze, il cui legale responsabile è l’imam Izzedin Elzir, avrebbe chiesto i permessi per aprire un nuovo spazio.

Le persone incontrate sul luogo sono tutti di origine bengalese. Di fatto, sono gli stessi aderenti all’associazione culturale che hanno traslocato da una parte all'altra della strada per ampliare la moschea. Sarà nostra cura chiedere con un’interrogazione alla giunta comunale se i permessi siano in regola e se la cittadinanza sia al corrente di quanto sta avvenendo”.

A seguito delle prime polemiche suscitate, l'imam della comunità islamica locale Izzedine Elzir ha dichiarato al quotidiano La Nazione che si tratta di "un'associazione culturale" e che "non è niente di illegale". La vicenda, però, promette di continuare a far discutere.

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