"Faremo un presidio". Il no a ogni costo della sinistra all'omaggio a Ramelli

L'annuncio dell'associazione di sinistra in vista della commemorazione del giovane ucciso dagli estremisti rossi

"Faremo un presidio". Il no a ogni costo della sinistra all'omaggio a Ramelli

Sono trascorsi 48 anni dalla tragica morte di Sergio Ramelli, ucciso brutalmente da alcuni giovani di sinistra. Una tragedia che dovrebbe essere condannata da tutti, ma purtroppo la realtà è un'altra. Sì, perchè i compagni sono pronti a tutto per rovinare l'omaggio in programma al Liceo Molinari di Milano al ragazzo assassinato in maniera truculenta dagli estremisti rossi. Il collettivo Memoria antifascista ha biasimato senza mezzi termini la presenza all'evento di Paola Frassinetti, deputata di Fratelli d'Italia e sottosegretario al ministero dell'Istruzione. E c'è di più: in occasione dell'evento di lunedì è stato programmato un presidio.

Polemica per il ricordo di Ramelli: spunta il presidio antifascista

Con un post pubblicato sulla pagina "Milano Antifascista Antirazzista Meticcia e Solidale", è stato annunciato un presidio/volantinaggio davanti al Liceo Molinari a partire dalle ore 7.30 di lunedì. Un'iniziativa nata per ribadire la "contrarietà alla presenza strumentale e di parte della deputata Frassinetti" da parte dell'associazione di sinistra."Il dirigente scolastico parla di un incontro contro la violenza in genere, ma cita solo un caduto estremista di destra, dimenticando il prezzo pagato da Milano per mano della violenza fascista", il j'accuse: "A partire dalla strage di Piazza Fontana per mano di Ordine Nuovo, per non dimenticare i tanti compagni uccisi dalle squadracce fasciste che partivano dalle sedi del Movimento Sociale Italiano, di cui in quegli anni uno dei dirigenti era Ignazio La Russa l'attuale presidente del Senato".

Nel lungo messaggio diffuso sui canali social, i compagni hanno rimarcato che una politica come la Frassinetti non potrebbe fare lezioni di storia agli studenti a causa della sua appartenenza al Fronte della Gioventù. Non sono mancate le critiche al preside Davide Bonetti:"Se il dirigente scolastico volesse davvero parlare della violenza, sarebbe utile un confronto serio e conoscere cosa Milano ha subito in termine di violenza a partire dal 1919. Ma soprattutto, perché il dirigente scolastico ha tenuto nascosto fino all'ultimo questo incontro, perché non è stato discusso al consiglio dei docenti, perché non c'è traccia della circolare sul sito della scuola? Forse perché si vergognava?".

In attesa di una replica da parte dei diretti interessati, una rappresentanza di professori del Molinari ha reso noto che diserterà la cerimonia in ricordo di Ramelli.

Pur ribadendo la contrarietà ad ogni forma di violenza e di strumentalizzazione ideologica, il personale scolastico, docenti e Ata si è dissociato da"un'iniziativa imposta e non condivisa", parlando di commemorazione politicamente connotata e poco rispettosa della memoria storica:"Auspicheremmo che il sottosegretario di Stato del ministero dell’Istruzione e del Merito si preoccupasse di condannare ufficialmente ogni forma di violenza e che si interessasse concretamente ai reali e quotidiani problemi della Scuola italiana".

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