Ieri pomeriggio i No Tav si sono esibiti nell'ennesima manifestazione violenta che si è trasformata in guerriglia. Sono state appiccate le fiamme, è stato tentato l'assalto ai cantieri, sono state lanciate pietre e bombe carta contro gli agenti all'interno. Ancora una volta le divise sono state costrette a difendersi per evitare problemi maggiori e solo grazie alla loro professionalità tutto si è risolto senza gravi conseguenze, soprattutto per le persone. Ma i sindacati di polizia ora alzano la voce, perché da anni gli agenti sono oggetto di violenze gravi da parte dei soliti noti. Probabilmente la svolta arriverà ora con il Decreto Sicurezza.
"Siamo davanti all'ennesima escalation di violenza mascherata da protesta: quanto accaduto in Val di Susa, con l'assalto ai cantieri Tav, non può essere derubricato a semplice dissenso perché è stata una vera e propria azione di guerriglia organizzata con danni, blocchi stradali, lanci di oggetti e aggressioni contro le forze dell'ordine", si legge nel comunicato di Domenico Pianese, Segretario Generale del sindacato di Polizia Coisp. "Chi ha forzato recinzioni, acceso incendi, lanciato pietre e bulloni e bloccato l'autostrada non è un attivista ma un delinquente, ed è per questo che chiediamo una risposta rapida, ferma e concreta. Il governo deve continuare sulla strada tracciata dal decreto sicurezza, le opposizioni facciano una scelta di campo condannando fermamente la violenza e la magistratura, nostra compagna nella lotta alla violenza, infligga condanne esemplari", ha scritto ancora Pianese.
Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato, dopo la giornata di disordini e violenza, ha aggiunto che "è giunta l'ora di mettere in campo un piano specifico finalizzato a debellare queste vere e proprie frange criminali che in Val di Susa vogliono imporre con la violenza il proprio volere a scapito delle decisioni assunte da uno Stato che deve riguadagnare la propria autorevolezza". È assurdo, ha aggiunto, "che dopo tanti anni siamo ancora qui a fare la conta dei danni e a subire i pericoli gravissimi per l'incolumità e la sicurezza pubblica dovuti all'azione di delinquenti che non esitano a commettere reati intollerabili, arginati solo dall'azione delle Forze dell'ordine che a loro volta sono esposti a rischi enormi".
Il segretario generale del Siulp di Torino, Eugenio Bravo ha sottolineato che "siamo di fronte a una deriva preoccupante, a comportamenti eversivi che offendono lo Stato e mettono a rischio la sicurezza pubblica. Non c'è ideale che possa giustificare aggressioni e devastazioni, e nessuna battaglia può travestirsi da legittima ma se calpesta le regole della convivenza civile".