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"Non avete idea di cosa accadrà": la profezia sui migranti che smaschera l’Ue

Nello Musumeci, per anni governatore della Sicilia, conosce bene il fenomeno migratorio e mette in guardia l'Europa: "Siamo arrivati al punto zero"

“Non avete idea di cosa accadrà”: la profezia sui migranti che smaschera l’Ue

Il ministro del Mare, Nello Musumeci, è stato a Catania al Salone nautico del Mediterraneo e ha avuto modo di affrontare il complicato tema dei migranti in un momento in cui l'Italia è in uno stato emergenza, con arrivi straordinari. "Non sapete quello che accadrà tra qualche mese, non avete idea. In questa terra di Sicilia sappiamo tutti quello che abbiamo dovuto fare con lo sbarco illegale dei migranti", ha detto il ministro, che per lunghi anni è stato governatore della Regione insulare. L'Italia non può fronteggiare da sola un flusso così grande di migranti irregolari, che tocca i 2000 sbarchi quotidiani. L'Europa deve fare la sua parte e lo deve fare quanto prima: "O l'Europa si rende conto che siamo arrivati al punto zero o saremo costretti a piangere ancora altri morti perché nei Paesi di partenza non si dice che fine fanno i loro connazionali".

Quello di Musumeci è realismo istituzionale che non piace alla sinistra, ma che è necessario per evitare nuove tragedie come quella di Cutro, smontando la narrazione buonista dell'Italia come Paese incantato: "La gente è convinta che pagando i mafiosi e salendo sulle zattere potrà raggiungere l'Eldorado. E non è così". Il ministro, quindi, ci ha tenuto a sottolineare che "il grosso dei provvedimenti del governo Meloni in merito all'immigrazione clandestina arriverà d'intesa con l'Unione europea. Giorno 23 e 24 i leader europei saranno tutti attorno ad un tavolo e in quella occasione il premier presenterà un pacchetto di proposte su cui spero arriverà il consenso degli altri Stati membri". Ma il lavoro non sembra così facile, visto che ci sono sette Paesi dell'Unione che potrebbero intralciare il raggiungimento dell'obiettivo. Francia, Germania, Austria, Paesi Bassi, Danimarca e Belgio, con l'aggiunta della Svizzera che, pur non facendo parte dell'Unione Europea, aderisce al trattato di Dublino dal 2008, si oppongono al principio cardine del documento, che si basa sul ricollocamento dei migranti.

Quella del ministro del Mare è una chiamata alla responsabilità da parte di tutti, perché questo fenomeno non debba ricadere sempre e solo sulle spalle dei soliti: "Abbiamo la necessità di metterci tutti la faccia. Non è più consentito che il peso di questa immane tragedia debba restare solo sull'Italia, sulla Grecia o su Malta e gli altri Stati europei si girano dall'altra parte. Non è più consentito". Nello Musumeci si dice orgoglioso dei provvedimenti che il governo ha adottato per far fronte al problema, perché "si tratta di una risposta coraggiosa, immediata, concreta perché di parole di può anche morire.

Noi abbiamo la necessità di sgominare la rete mafiosa degli scafisti e per farlo occorrono misure adeguate".

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