"Ma quale B&B". Sbugiardati gli antagonisti. Ma Salis esulta per le nuove occupazioni

Lo sfratto è avvenuto a quasi tre anni dalla notifica di disdetta dei contratti e al 90% lo stabile ospita locazioni a lungo termine: "Proposte in occasione di tre distinti rinvii soluzioni abitative di emergenza"

"Ma quale B&B". Sbugiardati gli antagonisti. Ma Salis esulta per le nuove occupazioni
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Non si fermano le polemiche per lo sfratto di via Michelino a Bologna, reso mediatico dai collettivi dell'antagonismo militante cittadino, che includono anche i cosiddetti "movimenti per la casa". Le forze dell'ordine sono state costrette a un intervento di forza, pur senza coinvolgere le famiglie residenti negli appartamenti da sgomberare, in quanto al loro interno si sono barricati gli attivisti che hanno opposto resistenza: così ha spiegato la Questura la necessità di sfondare porte e muri per poter accedere agevolmente ai locali, nel corso del settimo tentativo di sgombero.

La narrazione sulla quale si basano le polemiche è che la proprietà abbia preteso la liberazione degli immobili per realizzare una struttura ricettiva di tipo b&b. Che se anche fosse non sarebbe un problema degli inquilini ciò che i proprietari vogliono fare con i loro immobili una volta eseguito lo sfratto. Ma così non è, perché la stessa proprietà ha chiarito che non è sua intenzione realizzare una struttura ricettiva e che, soprattutto, la notifica della disdetta dei contratti è avvenuta a dicembre 2022, quasi tre anni fa, con scadenze a novembre 2023 e settembre 2024. Quindi la proprietà fa leva sul tempo congruo dato agli affittuari per reperire una nuova locazione, che per altro è stata anche proposta dai servizi di assistenza comunali, che hanno però registrato un rifiuto. "Gli assistenti sociali competenti proponevano in occasione di tre distinti rinvii soluzioni abitative di emergenza che venivano rifiutate in quanto ritenute non idonee", ha spiegato Pier Francesco Bottoni, avvocato della proprietà. Ed è stato anche segnalato che, dopo la scadenza dei contratti, non risultano esserci stati pagamenti regolari per gli immobili.

A questo si aggiunge che lo stabile "non appartiene ad un’unica proprietà, il 90% degli appartamenti risulta locato ad uso abitativo con contratti a lungo termine, ad oggi solo due sono adibiti a bed and breakfast". L'avvocato Bottoni ha sottolineato che "la data dell'esecuzione dello sfratto e le modalità con l'ausilio delle forze dell'ordine erano ben note alle famiglie", che avrebbero "dovuto evidentemente tutelare in altro modo i minori evitando la loro presenza sul posto". Inoltre, ha aggiunto il rappresentante della proprietà, l'Ufficiale giudiziario ha condotto lunghe trattative con le famiglie sfrattate, mettendole in contatto telefonico con gli assistenti sociali. È stata loro proposta una sistemazione in hotel invitandoli ad aprire la porta per evitare tensioni, vista anche la presenza di minore, ottenendo la ferma resistenza degli inquilini.

A fronte di tutto questo, i movimenti antagonisti hanno occupato un altro stabile a Bologna e le due famiglie si trovano ora insieme a un altro centinaio di persone in uno stabile di proprietà di Asp Città di Bologna, che ha già sporto denuncia. L'ennesima occupazione abusiva di questo Paese per la quale Ilaria Salis ha esultato sui social. "Evviva! 142 persone di cui 72 minori in emergenza abitativa hanno trovato casa", scrive l'eurodeputata. "Dopo lo sgombero violento di ieri che ha indignato mezza Italia, oggi a Bologna le famiglie del comitato antisfratto, insieme al collettivo PLAT - Piattaforma di Intervento Sociale, hanno occupato uno spazio abbandonato e disabitato per avere finalmente un tetto sopra la testa", si legge ancora.

Ma la versione della proprietà dell'immobile è ben diversa, perché viene spiegato che quello stabile "sarà oggetto di lavori" in quanto "prevede la realizzazione di uno studentato, con il 30% degli alloggi con prezzi calmierati, destinati a studenti in condizione di fragilità economica". Secondo Salis, però, "le persone fanno bene a organizzarsi".

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