"Non è andata così". La Lucarelli difende la taverna di Napoli che ha cacciato gli israeliani

A circa 24 ore dall'innesco della polemica sulla taverna di Napoli, Selvaggia Lucarelli e l'oste negano la versione di chi accusa la taverna di aver allontanato i clienti perché israeliani

"Non è andata così". La Lucarelli difende la taverna di Napoli che ha cacciato gli israeliani
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Si parlerà ancora a lungo della taverna di Napoli al centro delle polemiche per un video pubblicato sui social e diventato virale in poco tempo, in cui si vede una lite tra un gruppo di turisti israeliani e l'oste, che rivendica la propria posizione al fianco della Palestina. Come spesso accade in questi casi si sono create le due fazioni: una che sostiene la ristoratrice e una che sostiene i turisti. Si sono espressi sulla questione anche nomi importanti della scena culturale e giornalisti, tra i quali anche Selvaggia Lucarelli, che si è schierata senza condizioni al fianco dell'oste.

"Non ha cacciato due israeliani dal suo ristorante. Non ha discriminato due persone in base alla loro origine. Li ha fatti accomodare e gli ha servito da mangiare. Poi i due hanno iniziato a parlare con altri clienti e li hanno invitati ad andare a visitare il loro meraviglioso paese. A quel punto la ristoratrice deve aver detto qualcosa sul fatto che il Paese sarà pure bello ma il suo governo sta sterminando la popolazione di Gaza e a quel punto è iniziata la discussione", ha scritto la giornalista in un post social. "I due israeliani, al culmine della discussione e mentre la ristoratrice li invitava ad andare pure via senza pagare (dunque avevano mangiato), hanno pensato bene di tirare fuori il telefono e di procurarsi la prova della atroce discriminazione subita, così da consumare vendetta pubblica. E scatenare l’inferno contro la signora rea di non tifare per il genocidio. Dunque, la ristoratrice non ha problemi con gli israeliani, ma evidentemente con chi nega i crimini che gli israeliani stanno commettendo a Gaza e in Cisgiordania. E ha ragione", ha aggiunto Lucarelli.

Quindi, la giornalista ha elogiato l'atteggiamento dell'oste, invitando a far visita al suo locale: "Se il mondo fosse popolato da più persone come lei, capaci di schierarsi e di non limitarsi a servire un piatto di pasta a testa bassa, sarebbe un posto migliore. P.s. I due israeliani sono in vacanza in Italia e a pancia piena. Nel frattempo Israele, dal 2 marzo, nega l’ingresso di aiuti alimentari, sanitari ed energetici a Gaza. La popolazione sta letteralmente morendo di fame". Dal canto suo, la taverna ha pubblicato un comunicato sui social smentendo le ricostruzioni fatte ieri da più parti e accusando i clienti del suo locale di aver ripreso e diffuso illegalmente le immagini, fornendo la sua ricostruzione dei fatti, che coincide a grandi linee con quella riferita da Lucarelli.

Dalla taverna viene riferito che da ieri sono oggetto di violenza con "messaggi anonimi con minacce di 1) spedizioni punitive, 2) distruzione del locale, 3) violenza fisica nei confronti della proprietaria e dello staff, 4) auspici di stupro della proprietaria (tutti reati)".

L'unica responsabilità che la taverna si riconosce è quella "quella di aver preso posizione, nell'ambito della campagna degli Spazi Liberi dall'apartheid israeliano, contro il genocidio palestinese in atto". Quindi, a fronte dell'ondata d'odio, la taverna ha annunciato di voler adire le vie legali.

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