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“Non possiamo aver paura”. Lo sfogo di chi vive Milano ogni giorno

Risse, violenza e assenza totale di sicurezza. C'è tutto questo nella lettera aperta di una ragazza al sindaco di Milano Beppe Sala, dopo essersi trovata coinvolta in due episodi emblematici

Foto da Milano Bella Da Dio
Foto da Milano Bella Da Dio

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“Non possiamo aver paura”. La rabbia nello sfogo di chi vive Milano ogni giorno

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Mentre la giunta del Comune di Milano distrae l'opinione pubblica con le panchine dei migranti, nel mondo reale i cittadini si trovano a fare i conti con la totale assenza di sicurezza di una città che è diventata l'ombra sbiadita di quella che trainava il Paese e che ne era l'esempio più virtuoso. Criminalità e violenza sono diventati i tratti caratterizzanti di Milano e in tanti, ora, chiedono che il Comune intervenga: richieste che nella maggior parte dei casi cadono nel vuoto, perché ignorate dall'amministrazione. Tante, ogni giorno, le segnalazioni, le riflessioni di chi ormai ha paura di vivere la città e si costringe perfino a un coprifuoco autoimposto per preservare la propria incolumità.

"Buongiorno Sig. Sala, mi chiamo Veronika, come tanti a Milano faccio la pendolare vivendo a San Donato e lavorando a Legnano.. tutti i giorni prendo i mezzi e mi ritrovo sempre più di frequente ad avere paura di usufruirne. Solo nella giornata di ieri 23 Maggio mi sono ritrovata quasi travolta da dei ragazzi che alla fine si sono scaraventati sui binari a lottare e alla fine uno di questi è stato accoltellato con un taglierino più volte...", scrive una ragazza, come riportato in un post della pagina Milano Bella da Dio. Dio queste scene, chi frequenta la stazione ne vive almeno una al giorno. E poi ci sono i ritardi delle linee, ovviamente sospese fino a che non vengono rimesse in sicurezza e la paura, quella immancabile, di essere coinvolti, di ricevere qualche coltellata o di essere picchiati. I motivi? Per rapina o per noia delle gang che infestano ormai, tutte le stazioni. E non solo.

Il caso di questa ragazza si è risolto, come lei stessa ammette, con l'intervento delle forze dell'ordine che sono giunte sul posto in modo rapido ma il tutto non si è esaurito così. "Dopo aver avvisato le forze dell'ordine, che sono subito intervenute, mi ritrovo nella stazione della metro di Milano Repubblica e sulla banchina per San Donato c'è una persona ferita, lì da chissà quanto tempo visto che si era già medicato da solo con quello che aveva. lo oggi mi ritrovo ad avere paura a tornare in quella stazione", prosegue nella sua segnalazione. Per chi non la conoscesse, la stazione della metro di Repubblica, a Milano, è da considerare nel novero di quelle centrali, frequentata a ogni ora del giorno e della sera, al centro di un via vai continuo.

La conclusione della lettera è amara: "mi auguro solo che segnalazione dopo segnalazione qualcosa cambi, non possiamo aver paura di uscire".

Parole scritte da una ragazza che si firma Veronika ma che potrebbero essere quelle di qualunque altra ragazza, ragazzo, donna o uomo per bene che si trova costretto a vivere le pieghe più malfamate di una città che ha perso qualunque elemento di ciò che ne ha fatto la fortuna in passato.

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