
L'aggressione dei carabinieri per mano di quattro tunisini a Roma ha destato molto scalpore. I militari ne hanno arrestati due dopo un inseguimento che è culminato in una colluttazione. Per tutti l'accusa è di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. La vicenda è avvenuta su via Cristoforo Colombo, all'incrocio con via Laurentina e si è conclusa in via Ardeatina. Il conducente ventenne, che poi si è rivelato non aver mai conseguito la patente di guida, dopo una serie di spintoni ha poi afferrato per il collo un carabiniere mentre un 22enne ha aggredito gli altri colleghi con pugni e calci.
"È solo l’ennesima manifestazione di una deriva pericolosa e ormai quotidiana. Una violenza che si consuma nelle strade e che colpisce chi indossa una divisa ed è chiamato, senza alternative, ad affrontare il disordine, l’arroganza, l’illegalità. Come SIC, non ci limitiamo a denunciare", si legge in un comunicato del sindacato SIC dei carabinieri. "Vogliamo dire con chiarezza che non basteranno leggi più dure, regole di ingaggio più severe o equipaggiamenti più avanzati a invertire questa rotta, se non accompagnati da una riflessione collettiva profonda, sincera, e soprattutto da un cambio di passo sistemico. Perché la sicurezza non può essere delegata solo alle Forze dell’Ordine, né lasciata alla loro esposizione quotidiana. Parallelamente, è tempo che lo Stato investa in un nuovo patto per la sicurezza sociale", prosegue il comunicato.
Serve, hanno aggiunto, "formazione continua, chiarezza operativa, piena fiducia istituzionale. Abbiamo bisogno, sì, di tutele legali più forti, ma anche e soprattutto di essere messi nelle condizioni di poter agire con consapevolezza, lucidità, competenza e prontezza, facendo leva su ciò che siamo e su ciò che sappiamo fare. Noi Carabinieri non siamo impiegati di un ufficio pubblico, dove tutto è regolato, previsto, calendarizzato.
Ogni pattuglia, ogni controllo, ogni inseguimento può trasformarsi in un teatro imprevedibile che richiede di adottare reazioni operative in una frazione di secondo". È stato forte anche l'intervento della Lega, che ha chiesto "carcere ed espulsione" per tutti i partecipanti all'azione contro gli agenti di polizia.