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Il Papa affaticato non tiene l'omelia nella Domenica delle Palme

Dopo la lettura del Vangelo si sono osservati dei minuti di silenzio per la riflessione personale e poi si è passati direttamente alla recita del Credo

Il Papa affaticato non tiene l'omelia nella Domenica delle Palme

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Preoccupazione per le condizioni di salute Papa Francesco. Il pontefice non ha tenuto l’omelia che aveva preparato per la celebrazione della Domenica delle Palme. Dopo la lettura del Vangelo, infatti, ci sono stati dei minuti di silenzio per la riflessione personale dei fedeli e, subito dopo, si è passati direttamente al Credo.

È stato un silenzio toccante, a tratti commovente per i circa sessantamila fedeli radunati in piazza san Pietro nella giornata che segna l'inizio della Settimana Santa. Dopo aver letto il Vangelo, con una voce debole, il santo padre ha messo via gli appunti per l'omelia ed è rimasto in piedi, in rigoroso silenzio. Poi la Messa è andata avanti.

Con Papa Francesco hanno concelebrato oltre 400 prelati, tra cui 30 cardinali, 25 vescovi e 350 sacerdoti. Come da tradizione la celebrazione si è aperta con la benedizione delle palme e la processione, che ha visto oltre quattrocento persone portare palme e ramoscelli d'ulivo. La domenica delle palme nel cristianesimo ricorda l'ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma.

Al termine della celebrazione, prima della recita dell'Angelus, il pontefice ha rivolto il proprio pensiero alla guerra in Medio Oriente: "Pensiamo a Gaza, che soffre tanto, e a tanti altri luoghi di guerra. Gesù è entrato in Gerusalemme come Re umile e pacifico: apriamo a Lui i nostri cuori. Solo lui ci può liberare dall'inimicizia, dall'odio, dalla violenza, perché lui è la misericordia e il perdono dei peccati''. Ha rivolto poi un pensiero all'Ucraina: "Preghiamo per tutti i fratelli e sorelle che soffrono a causa della guerra. In modo speciale penso alla martoriata Ucraina dove tantissima gente si trova senza elettricità a causa degli intensi attacchi contro le infrastrutture che oltre a causare morte e sofferenza comporta il rischio di una catastrofe umanitaria di ancora più ampie dimensioni. Per favore non dimentichiamo la martoriata Ucraina". Dopo l'Angelus, invece, ha ricordato l'attentato terroristico a Mosca: "Assicuro la mia preghiera per le vittime del vile attentato terroristico compiuto l’altra sera a Mosca.

Il Signore li accolga nella sua pace e conforti le loro famiglie e converta il cuore di quanti organizzano e attuano queste azioni disumane che offendono Dio il quale ha comandato 'Non ucciderai'".​

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