Prato, terremoto politico: si dimette la sindaca PD indagata per corruzione

Ilaria Bugetti ha comunicato alla sua giunta l'intenzione di dimettersi. Il 23 giugno prossimo, il gip dovrà esprimersi in merito alla misura degli arresti domiciliari richiesta dalla procura di Firenze

Prato, terremoto politico: si dimette la sindaca PD indagata per corruzione

La sindaca di Prato, Ilaria Bugetti ha annunciato l'intenzione di dimettersi. La stessa esponente del Partito Democratico lo ha comunicato oggi pomeriggio, 20 giugno, ai componenti della propria giunta: dovrebbe dimettersi in consiglio comunale il prossimo giovedì, stando a quanto riporta la stampa pratese. Poi, passati trascorse le dimissioni acquisteranno efficacia. Una decisione a sorpresa, dopo che ieri la stessa sindaca, indagata per corruzione insieme all’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, si era detta pronta a combattere per far valere le sue ragioni davanti al giudice per le indagini preliminari di Firenze che lunedì la interrogherà insieme all’imprenditore.

La comunicazione alla giunta è stata a quanto sembra preceduta da un incontro che Bugetti ha avuto con il deputato PD Marco Furfaro, con il segretario regionale Emiliano Fossi e con il segretario provinciale Marco Biagioni. Per Bugetti, la procura di Firenze aveva chiesto gli arresti domiciliari, con l'interrogatorio che si terrà il prossimo 23 giugno. L'ipotesi dei magistrati è che l'esponente del PD toscano, prima da consigliera regionale e poi da sindaco, possa aver favorito l'imprenditore Matteini Bresci assecondandone alcune richieste. Non è tutto: secondo quanto riporta Il Tirreno, anche il vice-sindaco di Prato Simone Faggi ha ricevuto nelle scorse ore un avviso di garanzia con l’accusa di false informazioni al pubblico ministero. Un presunto reato che sarebbe stato commesso quando Faggi, insieme ad altri 15 tra amministratori e dipendenti del Comune di Prato è stato sentito nei giorni scorsi nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione.

Una vicenda che potrebbe causare uno tsunami politico in tutta la Toscana, considerando che nei prossimi mesi si terranno le elezioni regionali. E che potrebbe mettere a repentaglio anche la potenziale alleanza PD - Movimento 5 Stelle, che a Prato è realtà dallo scorso anno. “Prendo atto delle dimissioni del sindaco di Prato, Ilaria Bugetti: un evento che rappresenta una grave crisi politica e istituzionale per la nostra città. Questa è la dimostrazione che il PD delle correnti, dei principi e degli affari, è ancor più diviso di quanto non si pensasse, a spese della città e dei pratesi – ha commentato Claudiu Stanasel, capogruppo della Lega e vice-presidente del consiglio comunale a Prato - siamo davanti a un momento cruciale, ma anche all’alba di una stagione nuova che deve ridare speranza e slancio a Prato, se sapremo affrontarla con coraggio e senso di responsabilità. Noi siamo già a lavoro con serietà e impegno per proporre e costruire un’alternativa concreta, credibile, competente e responsabile, nell’interesse esclusivo della nostra città. Prato deve rialzarsi con orgoglio e guardare al futuro con fiducia: insieme scriveremo la pagina nuova che questa città merita"

Una visione condivisa anche dall'europarlamentare del Carroccio Susanna Ceccardi. "Le dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti erano inevitabili. Le accuse di corruzione, i rapporti opachi con imprenditori locali e la richiesta di arresti domiciliari da parte della Procura hanno reso la sua permanenza alla guida del Comune di Prato politicamente e istituzionalmente insostenibile - ha detto - siamo garantisti e attendiamo con rispetto il lavoro della magistratura ma, sul piano politico, non si può ignorare il fallimento di un sistema di potere che da anni soffoca la Toscana: un intreccio tra politica, affari e consensi costruito dal Partito Democratico e gestito senza trasparenza né rispetto per i cittadini, che oggi più che mai mostra tutte le sue crepe. Serve un cambio di rotta profondo: basta clientele, basta privilegi. I pratesi, i toscani meritano di più. E potranno confermarlo tra pochi mesi con il loro voto”

Dalla parte di Bugetti si è schierato Furfaro, parlamentare toscano del PD. “La decisione presa dalla sindaca rappresenta un grande atto di responsabilità e di rispetto verso le istituzioni e la magistratura. Una scelta difficilissima, sul piano umano e politico, che dimostra il suo senso dello Stato e l'amore per Prato - ha dichiarato, attaccando il centrodestra pratese che ieri aveva protestato in consiglio - abbiamo sempre detto, a differenza della destra che non molla una poltrona e attacca i magistrati, che ci si difende nei processi, non dai processi. La città non poteva essere oggetto di una continua speculazione della destra o avere ombre che ne minavano l'operato. Ci batteremo per Prato, per i pratesi che anche in questo frangente si sono mostrati preoccupati ma rispettosi"

La questione approderà infine anche in consiglio regionale, visto che i consiglieri di Fratelli d'Italia Vittorio Fantozzi e Diego Petrucci hanno annunciato di aver presentato una mozione.“Alla luce delle dimissioni del sindaco di Prato Ilaria Bugetti, ex-consigliere regionale del Pd ed ex presidente della Seconda Commissione consiliare, la necessità che il Consiglio regionale toscano affronti nei luoghi istituzionali la vicenda si fa ancora più insistente considerando che i reati contestatole sarebbero stati commessi quando ricopriva la carica di consigliere - hanno detto - pertanto auspichiamo che il Consiglio regionale non si sottragga dalla dicussione che faremo in aula il prossimo mercoledì a partire dalla mozione che abbiamo presentato. Con questo non è nostra intenzione sostituirci all'operato della magistratura e vogliamo che il consiglio faccia una discussione nell'assoluto rispetto di quelle che sono le garanzie di presunzione di innocenza nei confronti di chiunque. A maggior ragione del sindaco Bugetti augurandoci che l'indagine sia il più breve possibile.

Ma chiediamo che la Giunta regionale attivi una indagine interna, valutando anche l'istituzione di una Commissione speciale d'Inchiesta, per comprendere il coinvolgimento delle strutture e procedure regionali sia nell'inchiesta KEU che per il caso Bugetti"

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