"Eletta coi voti della massoneria". L'accusa della procura nei confronti della sindaca Pd di Prato Bugetti

La procura di Firenze ha chiesto gli arresti domiciliari per la sindaca PD Ilaria Bugetti: secondo l'ipotesi degli inquirenti, la prima cittadina di Prato avrebbe favorito gli interessi di un imprenditore locale e sarebbe stata eletta anche grazie ai voti dei massoni

"Eletta coi voti della massoneria". L'accusa della procura nei confronti della sindaca Pd di Prato Bugetti

A mettere nei guai l'imprenditore pratese Riccardo Matteini Bresci e la sindaca PD di Prato, Ilaria Bugetti, sarebbero numerose intercettazioni telefoniche. Entrambi sono accusati di corruzione dalla procura di Firenze: lui sarebbe il presunto corruttore, la prima cittadina toscana la presunta corrotta. E quest'ultima sarebbe stata eletta, perlomeno secondo Matteini Bresci, anche grazie ai voti della massoneria. Questi, stando a quel che riporta il quotidiano Il Tirreno, i principali motivi che hanno indotto i sostituti Lorenzo Gestri, Lorenzo Boscagli e Antonino Nastasi della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, con l’avallo del procuratore Filippo Spiezia, a chiedere gli arresti domiciliari per la sindaca e la custodia in carcere per l’imprenditore pratese. Uno "tsunami politico" abbattutosi sul Comune di Prato all’alba di ieri, quando i carabinieri del Ros di Firenze si sono presentati nell'abitazione di Matteini Bresci e poi a casa e nell’ufficio di Bugetti per eseguire una perquisizione e notificare un invito a comparire. Nell’ordinanza di oltre cento pagine, i magistrati contestano sostanzialmente alla sindaca di essersi messa a disposizione dell’imprenditore, sia nei suoi due mandati da consigliera regionale del Partito Democratico, sia in questo primo scorcio da prima cittadina di Prato. Questo sulla base dei colloqui telefonici e degli atti amministrativi che Ilaria Bugetti avrebbe contribuito a formare.

Il rapporto fra Matteini Bresci e Bugetti secondo la procura

Scorrendo il capo d’imputazione, la prima circostanza citata dagli investigatori è che Ilaria Bugetti, dopo un decennio da sindaca di Cantagallo dal 2004 al 2014 (una realtà comunale di circa 3mila abitanti della provincia pratese, ndr) prima di approdare nel consiglio regionale, viene assunta nel giugno 2016 dalla società Brokertechno srl, controllata dalla Vettore Sistema Italia srl e partecipata dal Gruppo Colle (di cui Matteini Bresci era l’azionista di maggioranza). Dal marzo del 2020 al giugno 2024 la futura sindaca avrebbe incassato circa 47mila euro, ma nel curriculum dopo l’elezione in Regione Toscana non avrebbe indicato il nome del suo datore di lavoro. Lo indicò poi l’anno scorso quando Fratelli d’Italia, alla vigilia delle elezioni comunali, le chiese conto dei suoi rapporti con Matteini Bresci. I magistrati ipotizzano poi che Ilaria Bugetti possa esser stata rieletta in consiglio regionale nel 2020 ed in Comune a Prato nel 2024 anche grazie ai voti raccolti per lei da Matteini Bresci: l'imprenditore avrebbe sfruttato le sue frequentazioni massoniche (è stato un maestro venerabile della Gran Loggia d’Italia di via Lazzerini fino al 2022 e al telefono, intercettato, si dice sicuro di aver portato 4mila voti) e grazie ai finanziamenti da lui sollecitati da marzo a giugno 2024 (in totale 27mila euro sui 133mila raccolti dalla candidata).

Poi, dal dicembre 2023 al febbraio 2025, Bugetti si sarebbe adoperata per il passaggio delle quote dell’acquedotto industriale (Gida) detenute da Confindustria e dal Comune ad Alia Multiutility, che si impegnava a praticare tariffe di fognatura più convenienti e a realizzare un collegamento fognario tra il Gruppo Colle e il depuratore del Fabbro (a Vaiano, una cittadina dell'hinterland pratese, ndr). Confindustria ha però fatto sapere che l'iter seguito per giungere a tale atto "è stato condotto con la massima correttezza e trasparenza dai punti di vista sia amministrativo che di relazione con i diversi attori coinvolti a vario titolo nell'operazione". Sempre in tema di fognature, tra il dicembre del 2023 e l'aprile del 2024, sempre secondo chi indaga Bugetti avrebbe sollecitato gli uffici regionali per alzare i limiti degli scarichi industriali del Gruppo Colle, che per questo era a quanto pare già stato sanzionato due volte. E nel dicembre 2024 avrebbe fatto approvare una delibera di concessione di un terreno al Consorzio Progetto Acqua, per un atto che andrebbe a favore degli interessi di Matteini Bresci. Il Comune di Prato aveva fissato un canone di 22mila euro e sempre secondo le accuse, la sindaca si sarebbe attivata lo scorso febbraio per far abbassare l'importo dello stesso.

I "dem" e la difesa della sindaca

La diretta interessata, in una nota diramata ieri, si è detta fiduciosa dell'operato della magistratura, mettendosi a disposizione degli inquirenti. Ieri sera, durante un evento organizzato da Confcommercio all'interno del Castello dell'Imperatore di Prato al quale ha presenziato, Bugetti è apparsa tranquilla e ha incassato la fiducia del Partito Democratico: dal governatore della Toscana Eugenio Giani al segretario regionale Emiliano Fossi, i "dem" si sono schierati con lei ribadendo la loro fiducia sia nei confronti della sindaca che dei magistrati. “Conosco e apprezzo Ilaria Bugetti per la sua dedizione alla città di Prato e la sua passione nell'impegno politico – il commento di Giani - le sono vicino, nel pieno rispetto del lavoro della magistratura e certo che saprà rispondere con chiarezza e trasparenza a quanto sollevato dal procedimento in atto”. Parole simili a quelle utilizzate dal deputato PD Marco Furfaro. "Conosco Ilaria da anni, so della sua integrità e della sua dedizione al servizio pubblico. Ha fatto bene a mettersi immediatamente a disposizione della magistratura, dimostrando ancora una volta il suo rispetto per le istituzioni e la trasparenza che ha sempre contraddistinto il suo operato - ha fatto sapere - confido nel lavoro della magistratura e sono certo che tutto si chiarirà presto e che Ilaria potrà continuare il suo prezioso lavoro per la città di Prato. Le sono vicino in questo momento con l'affetto e la stima di sempre".

Le "stoccate" del centrodestra

Dall'altra parte, il centrodestra non ha ovviamente lesinato attacchi. Iniziando dal sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli, ascoltato lo scorso anno in merito al filone principale dell'inchiesta che riguardava Matteini Bresci e l'ex-comandante dei carabinieri Sergio Turini. “Lo scorso anno ad otto giorni dalle elezioni fui chiamato come persona informata sui fatti in procura a Firenze. Per me fu devastante, non ero indagato e di fatto dissi qualcosa che sostanzialmente già si sapeva. Fu devastante da un punto di vista elettorale e, nello specifico, del consenso mio personale – ha scritto, non risparmiando una "stoccata" al PD - ognuno fa il proprio lavoro ed io mi misi subito a disposizione degli inquirenti. Sono un garantista non mi sento di attaccare personalmente Ilaria Bugetti. Ha ricevuto un avviso di garanzia non e’ stata condannata. Credo però che una riflessione vada fatta sull’opportunità del metodo di gestione del potere del PD in Toscana. Gestire il potere in funzione del potere, anteponendo il partito alle istituzioni, usando queste ultime come campo di battaglia per risolvere i propri problemi interni di corrente, non onora la costituzione e ne offende la dignità”

Anche Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia, è intervenuta sulla questione, attaccando i "dem". "In passato, un sindaco di centrodestra, l'unico a Prato, fu smontato da continue azioni della magistratura. Resto garantista, soprattutto con gli avversari che mai lo sono stati con noi – ha detto, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa - tuttavia non posso esimermi dal constatare che, quando si esercita il potere in modo ininterrotto e senza naturale discontinuità, possono consolidarsi dei sistemi di scambio, di finanziamento, di favori su cui è bene, per la democrazia e la sana amministrazione, vederci chiaro. Conosco Ilaria Bugetti da oltre vent'anni e, nonostante le differenze politiche, le sono vicina in questo momento difficile"

Più diretta infine la deputata di Fratelli d'Italia Chiara La Porta. “Prato è una città che ha necessità di un sindaco forte, senza ombre, capace di difendere la legalità e la sicurezza dei cittadini.

Qualcuno che possa avere la schiena dritta e la determinazione di contrastare la mafia cinese, gli altri fenomeni criminali, dalle molteplici nature, senza dover dire troppi grazie a possibili finanziatori opachi”.

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