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Prima predicano l'accoglienza, poi si lamentano: le giravolte dei dem

L'ipotesi ventilata dal governo di realizzare un Cpr in Toscana sembra aver "spaccato" il Pd: alcuni esponenti "dem" avrebbero accolto favorevolmente l'idea di un Centro per il rimpatrio, ammettendo l'insorgere di criticità legate all'"accoglienza indiscriminata"

Prima predicano l'accoglienza, poi si lamentano: le giravolte dei dem
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Un Centro di permanenza per il rimpatrio di immigrati irregolari in Toscana? No, grazie. Questa la posizione espressa in consiglio regionale dal Partito Democratico, bocciando una mozione sul tema e dicendosi contrario all'ipotesi di allestire sul territorio una struttura del genere sul ventilata dal governo Meloni. Due le peculiarità di questo "no" da parte dei "dem": intanto, a dispetto delle dichiarazioni di facciata, anche la sinistra sembra aver chiuso definitivamente la stagione dell'"accoglienza a tutti costi", ammettendo il potenziale insorgere di problematiche legate alla sicurezza e rinnegando parte delle politiche adottate in passato.

Il Pd si spacca sulla "questione Cpr"

Criticità che il centrodestra aveva evidenziato peraltro da tempo anche sul suolo toscano, ma gli appelli lanciati all'amministrazione regionale di centrosinistra sono spesso caduti nel vuoto. La seconda peculiarità è che il PD sembrerebbe essersi spaccato proprio sulla "questione Cpr": se ad esempio il governatore Eugenio Giani si è (adesso) detto contrario, il sindaco di Firenze Dario Nardella aveva invece accolto favorevolmente l'idea. Perlomeno in un primo momento, prima di esser stato presumibilmente "invitato" ad uniformarsi alla linea comune dai vertici del partito. Anche se, in una nota pubblicata nelle scorse ore, il (mezzo) passo indietro è comunque passato dall'ammissione dei problemi di ordine pubblico legati all'accoglienza indiscriminata. "Sono favorevole a trovare soluzioni alternative al Cpr, visto che il problema di una parte di immigrati irregolari che delinquono è un tema molto sentito nelle nostre città - il suo pensiero - ho sempre mantenuto la posizione di chiedere allo Stato un impegno vero e concreto per l'accompagnamento al confine e il conseguente rimpatrio di immigrati irregolari che delinquono. Se ci sono strumenti efficaci come i Cpr, che non comportano alcun tipo di violazione di diritti umani, che vengono avanzati, proposti, è perché noi sindaci abbiamo un problema serio". Parole che difficilmente un esponente del centrosinistra avrebbe pronunciato anche solo poco tempo fa. E anche qualche altro amministratore locale del PD avrebbe già manifestato apprezzamento per le considerazioni di Nardella.

Le contraddizioni della sinistra

Ecco quindi che Giani si è trovato in qualche modo a dover "mediare" fra il suo ruolo istituzionale e le varie "anime" del suo partito. "I Cpr, per come li abbiamo conosciuti finora, mi lasciano assolutamente perplesso - il suo pensiero, affidato ad un comunicato - e quindi non sono favorevole a un Cpr in Toscana. Si tratta comunque un argomento che riguarda il ministero degli Interni e le competenze statali". Per nascondere la crepa ed evitare nuove contraddizioni interne (che sconfesserebbero in maniera ancor più evidente l'atteggiamento tradizionalmente mostrato dai dem sull'"argomento migranti") serviva tuttavia un "riposizionamento" su posizioni più tradizionali. E il deputato PD Emiliano Fossi ha quindi giocato la carta delle presunte violazioni di diritti umani. “Sono da sempre contrario ai Cpr - ha detto - perché sono luoghi dove i diritti basilari delle persone vengono negati e perché mettono in discussione la politica che la Toscana ha sempre praticato con il modello dell’accoglienza diffusa”.

"La sinistra costretta a darci ragione"

Una discussione che non è ovviamente sfuggita al centrodestra, i cui esponenti non hanno risparmiato una serie di stoccate al PD. Rinfacciando anche le diverse posizioni assunte dai dem negli scorsi anni. "Ci spiace vedere che il governatore Giani, un tempo aperto all’ipotesi di un Cpr, abbia fatto un passo indietro all’indomani dell’elezione di Elly Schlein alla segreteria del suo partito - l'attacco di Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d'Italia in regione - per anni, quando parlavamo della necessità di un Cpr in Toscana, ci hanno accusato di essere "razzisti e xenofobi". Ora, di fronte ad una vera e propria emergenza sicurezza e sociale, sono stati costretti a darci ragione".

La Lega "asfalta" il Pd

Ambiguità, quelle evidenziate dal PD sulla tematica, sulle quali anche la Lega ha posto l'accento. "Ci preme sottolineare che i Cpr sono riservati a quelle persone che non hanno diritto a rimanere in Italia - il pensiero di Luca Baroncini ed Elena Meini, rispettivamente commissario regionale e capogruppo della Lega in consiglio - e che, dunque, sono in attesa dell’espulsione. Ci pare che il PD non abbia neanche ben chiara quale sia la funzione primaria di questi centri. Noi siamo a favore perché vogliamo che ai cittadini venga garantita la sicurezza: chi delinque deve essere adeguatamente sanzionato ed allontanato dal nostro Paese".

Anche nella "rossa" Toscana insomma, sembra che qualcosa stia cambiando.

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