
Prima che partisse il corteo per la Palestina, i carabinieri hanno individuato alcune scritte irrispettose e offensive sulla statua dedicata a Papa Giovanni Paolo II nei pressi della stazione Termini. Soggetti per ora ignoti hanno pasticciato la statua con la scritta "fascista di m…" e il simbolo della falce e martello. I militari hanno attivato le procedure per la rimozione delle scritte ma il gesto resta di enorme gravità simbolica, oltre che materiale. Karol Wojtyla è stato uno degli attori esterni della dissoluzione dell'Urss ed è forse questa la colpa che gli attribuiscono i "pacifisti" nuovi comunisti che guardano alle politiche di Stalin e Lenin con malinconia.
"A Roma hanno imbrattato la statua dedicata a San Giovanni Paolo II scrivendo "fascista di merda" e disegnando una falce e martello. Dicono di scendere in piazza per la pace, ma poi oltraggiano la memoria di un uomo che della pace è stato un vero difensore e costruttore. Un atto indegno commesso da persone obnubilate dall'ideologia, che dimostrano totale ignoranza per la storia e i suoi protagonisti", ha dichiarato Giorgia Meloni da Assisi, dove sta partecipando alle celebrazioni per il 4 ottobre in onore di San Francesco.
"Non ci sono parole per condannare la profanazione della statua di San Giovanni Paolo II alla stazione Termini di Roma da parte di estremisti di sinistra in occasione dello sciopero e della manifestazione di questi giorni. Basta odio! Basta cattivi maestri", sono, invece, le parole di Antonio Tajani, ministro degli Esteri. "I manifestanti di Roma hanno imbrattato la statua di Papa Wojtyla, forse perché aveva contribuito al crollo del comunismo. Che vergogna, che miseria. È gente che merita soltanto disprezzo.
Parlano di pace e oltraggiano la figura di un santo come Wojtyla. Queste le conseguenze delle iniziative e del linguaggio di Landini e capetti vari della sinistra", ha dichiarato il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.