Cronaca locale

Gli eco-vandali bloccano Milano: traffico in tilt

Ancora un blocco stradale di Ultima Generazione: interrotto il traffico a Milano in protesta contro i finanziamenti al fossile

Gli eco-vandali bloccano Milano: traffico in tilt

Evidentemente annoiati e senza niente di meglio da fare, gli eco-vandali di Ultima Generazione hanno nuovamente bloccato lo scorrimento del traffico, stavolta in viale Luigi Sturzo, una delle grandi arterie del centro di Milano. Ancora una volta al mattino, per generare quanto più disagio possibile a chi, in quelle ore, cercava di andare a lavorare, a scuola o all'università. Comprensibile la rabbia di chi si è trovato coinvolto nel blocco, che è stato rimosso in modo solerte dalle forze dell'ordine. I Carabinieri, infatti, hanno portato i manifestanti in caserma e liberato il piano stradale.

Lavoratori e studenti bloccati per un'ora da 5 persone

Erano in cinque e, come sempre accade in queste occasioni, si sono seduti per terra esponendo il manifesto che esplicitava la ragione del loro presidio: "Non paghiamo il fossile". L'azione è iniziata attorno alle 9 e i manifestanti per tutta la durata dell'azione, hanno cercato di spiegare e loro ragioni agli automobilisti infuriati, cercando di convincerli di quella che, secondo loro, è una situazione climatica gravissima. La prima auto dei carabinieri sarebbe arrivata sul posto attorno alle 9.30 e in un'altra mezz'ora il blocco è stato risolto con il trasferimento degli attivisti in caserma per gli accertamenti di rito.

"Scendo in azione, rischiando la mia fedina penale, perché non è normale accettare la crisi climatica ed ecologica come qualcosa di certo e inevitabile, quando sappiamo bene che è causata dalle attività umane, e dal continuo investimento dei nostri governi nelle fonti fossili di energia. Insieme abbiamo la possibilità di arrestare questa ingiustizia", dice una delle attiviste nel comunicato stampa diramato da Ultima generazione a seguito dell'azione. Stesso concetto per Gaetano, 20 anni: "Ho deciso di prendere parte alla campagna 'Non paghiamo il fossile' e di partecipare alle loro azioni, per dare il mio piccolo contributo alla causa ambientale nei metodi che ritengo più giusti. Ho capito che potevo fare di più ed è stata la mia coscienza a guidarmi".

Al di là degli slogan e dei numeri snocciolati dal collettivo c'è una profonda disconoscenza del settore da parte degli attivisti, spesso giovanissimi che si riempiono la bocca di parole ripetute a pappagallo. Se l'industria europea, e italiana, è in crisi è soprattutto a causa della transizione ecologica, che non può essere compiuta in uno schiocco di dita, come vorrebbe Ultima generazione.

Per questa ragione sembrano essere altri i motivi che muovono queste azioni. Tra gli attivisti bloccati oggi, anche i due che solo poche settimane fa hanno imbrattato la scultura di Cattelan in piazza della Borsa

Commenti