Un reale pericolo per la sicurezza dell'Italia

Un reale pericolo per la sicurezza dell'Italia

Nel 2024 gli attentati di matrice anarchica sono stati diciotto solo in Italia.
Le tattiche criminali più adottate sono identificabili in incendi, ordigni rudimentali, sabotaggi a infrastrutture logistiche o energetiche, devastazioni e uso crescente di canali online cifrati per la propaganda ed il reclutamento di altri sodali.
In Italia è presente una galassia di centri e persone che sono parte attiva di vere e proprie consorterie criminali.

Due delle più pericolose organizzazioni anarchiche vengono denominate FAI e FRI, sono strutture composte da “cellule autonome” ispirate all’“insurrezionalismo” e sono radicate principalmente nel Nord-Ovest del paese. Ma altre e molto pericolose si trovano anche in (Piemonte, Liguria), aree tirreniche e grandi città Roma, Milano e soprattutto Torino. Le basi sono spesso centri sociali o abitazioni occupate. Gli obiettivi preferiti di questi personaggi sovversivi sono siti logistici di Stato e di grandi aziende strategiche, infrastrutture dell’energia rinnovabile, appartenenti alle forze dell’Ordine, magistratura e chiunque sia critico verso il loro operato sovversivo.

La risposta dello Stato a questa vera e propria consorteria criminale passa tramite l’alta professionalità ed il
coordinamento tra le forze di polizia e la magistratura. Questi veri servitori dello Stato con grande coraggio, dedizione e tenacia cercano di lottare quotidianamente tra mille difficoltà per provare a scardinare questo vero e proprio sistema criminale. Ci sono state molte operazioni congiunte tra forze di polizia come ad esempio una delle più importanti è stata l’operazione dei Carabinieri dei Ros, del reparto specializzato della Polizia di Stato la Digos e delle Procure distrettuali antiterrorismo aventi come obbiettivi l’oscuramento di domini web di propaganda e continui sequestri di materiale esplosivo dedito per compiere possibili attentanti a cose e a persone.

Un meritato plauso va alle forze dell’Ordine, ai Carabinieri del ROS, alla Polizia di Stato, alla Guardia di Finanza e alla Magistratura tutta e sopratutto alla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, che con indagini tecniche avanzate, continuo presidio sul territorio e cooperazione internazionale garantiscono, giorno dopo giorno, la sicurezza della nostra Repubblica e la tutela dei nostri diritti fondamentali uno tra i più importanti,
quello della nostra sicurezza e della sicurezza della nostra Repubblica.


La minaccia anarchica contemporanea non raggiunge i numeri del jihadismo, ma resta qualitativamente molto critica: opera su cellule mobili, costi bassissimi e obiettivi ad alto impatto simbolico. Questi soggetti sono molto pericolosi, si muovono con molta attenzione e discrezione, a volte da soli per cercare di creare meno sospetto possibile e cercano di avere meno contatti possibili. Questo per rendersi ancora più difficili da individuare. Italia e Grecia rimangono gli epicentri europei di questo vero e proprio pericolo sociale. Il fattore decisivo che ne contiene la portata è l’azione sinergica di investigatori e magistrati, supportata da strumenti legislativi aggiornati e da un network europeo di scambio di informazioni. Continuare a investire in intelligence tecnologica, cooperazione giudiziaria e presidi sul web resta, quindi, la chiave per mantenere sotto controllo una seria e concreta minaccia in costante mutazione. Strategie di contrasto mirate e una particolare attenzione al mondo digitale è uno degli obbiettivi dell’Autorita Giudiziaria. L’oscuramento dei portali di area noblogs e di canali Telegram usati per diffondere manuali d’innesco e testi di “propaganda armata” è diventato priorità delle forze dell’ordine e del Reparto operativo Speciale dei Carabinieri .
Le operazioni mirate come quella di giugno 2025 consistente in perquisizioni in 6 regioni e sequestro di dispositivi mostrano la svolta investigativa verso reti logistico-tecnologiche prima che si arrivi a nuove fasi offensive e di pericolo per la sicurezza pubblica dello Stato. Gli analisti dell’AISI temono un “salto di qualità” per massimizzare risonanza mediatica, pur non rilevando al momento segnali di capacità stragista.

La vasta varietà di sigle anarchiche , la prevalenza di micro-cellule e l’uso sapiente della propaganda online rendono quest’area specifica insurrezionalista un avversario difficilmente penetrabile. I numeri restano contenuti, ma la densità di azioni dimostrative e il know-how nell’uso di ordigni fai-da-te ne fanno la prima fonte una delle minacce eversive ad oggi nel Paese piu sensibili. Il nome più noto di cui è difficile dimenticarsi e sul quale mi concentrai scrivendo parecchi articoli resta Alfredo Cospito recluso in carcere duro per la gambizzazione del manager Ansaldo e per l’attentato esplosivo alla Scuola allievi carabinieri di Fossano
divenuto simbolo internazionale dopo lo sciopero della fame che mise in atto per protestare contro il regime carcerario per i condannati per mafia al 41 bis. Scusate la frase un po’ cruda: una vergogna! In buona sostanza gli anarchici rappresentano un serio rischio per la sicurezza pubblica dei cittadini e dello Stato.

Da cittadino italiano non mi vergogno di dire che io mi schiero senza paura e con grande orgoglio dalla parte delle istituzioni democratiche di questo Paese, Forze dell’ordine e magistratura e che questa gentaglia va perseguita e punita com fermezza.

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