Reddito di cittadinanza, la truffa infinita: presi altri 9 furbetti, ma i conti non tornano ancora

Nonostante l’abolizione voluta dal governo Meloni, le truffe legate al Reddito di cittadinanza continuano a emergere. A Taranto 9 persone incassavano il sussidio senza averne diritto. Il danno stimato su scala nazionale supera i 665 milioni di euro

Immagine d'archivio
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Il Reddito di cittadinanza non c’è più, ma i “furbetti” resistono ancora. L’ultimo colpo di coda sul tema arriva da Taranto, dove la Gdf ha pizzicato nove persone che avevano incassato complessivamente 115mila euro – in media quasi 13mila euro a testa - senza naturalmente averne diritto, fino a quando la misura assistenziale non è stata abolita dal governo Meloni nel gennaio dello scorso anno.

I nove percettori indebiti sono stati identificati dalle fiamme gialle di Taranto, Manduria e Castellaneta grazie all’analisi degli indici di rischio (la presenza di un fattore che avrebbe dovuto rendere impossibile richiedere il reddito di cittadinanza), alle indagini “classiche” e all’incrocio tra le banche dati: un check che non ha dato scampo ai truffatori, effettuato anche grazie al supporto del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi della Gdf e alla collaborazione dell’Inps.

Tutti i nove “furbetti” denunciati ieri avrebbero dichiarato nella richiesta per il Rdc di essere in possesso dei requisiti richiesti, anche se in realtà ne erano privi. E, per tutti, oltre alla denuncia, la finanza ha chiesto alla procura di Taranto l’emissione di un provvedimento di sequestro dei soldi incassati grazie al sussidio.

Insomma, a 16 mesi di distanza dalla sua abolizione emergono ancora abusi del reddito di cittadinanza. Nel corso del 2024, ad Arezzo, erano state individuate 42 persone che, tra documenti falsi e dichiarazioni omissive, avevano truffato lo Stato per oltre 300mila euro. E ancora a dicembre scorso, a Varese, sempre le fiamme gialle hanno scoperto 29 persone tutt’altro che bisognose – tra loro imprenditori, giocatori online e lavoratori transfrontalieri – che contando sugli omessi controlli erano riusciti a intascare nel corso degli anni 330mila euro. Anche quest’anno, a gennaio scorso, s’era tornato a parlare di Rdc quando una donna di Pescara era stata condannata in primo grado a due anni e due mesi di reclusione per aver chiesto e ottenuto il sussidio, omettendo di dichiarare di essere proprietaria di quattro immobili e, di conseguenza, “dimenticandosi” di non essere tra gli aventi diritto al reddito. Tra gli ultimi casi, un muratore di Imola, evasore totale, sorpreso dalla gdf due mesi fa: l’uomo, oltre a occultare al fisco un giro d’affari di 250mila euro tra 2017 e 2024, aveva pensato bene di chiedere, e ottenere, anche il Rdc, incassando “solo” 16mila euro, ovviamente senza averne titolo.

Le statistiche quindi continuano ad allungarsi. A inizio anno, la stessa Guardia di Finanza aveva diffuso i dati complessivi sulle truffe collegate all’erogazione del sussidio. La fotografia delle Fiamme Gialle (scattata quando erano passati 12 mesi dalla chiusura dei rubinetti) parlava di quasi 76mila controlli tra il 2019 e il dicembre 2023, che hanno portato alla scoperta di oltre 62mila beneficiari irregolari, per un danno stimato di 665 milioni di euro sottratti all’erario.

Una somma tutt’altro che trascurabile, e che rappresenta quasi il 2 per cento dei 34,5 miliardi erogati complessivamente con il Reddito di cittadinanza. Tra l’altro i conti – come dimostra il caso di Taranto – non sono ancora chiusi.

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