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Roma, il caso della “lista stupri”. Individuato un 14enne: "spinto dai compagni più grandi"

Al liceo Giulio Cesare di Roma è stato individuato un 14enne come autore della “lista stupri” comparsa nel bagno maschile, probabilmente istigato da studenti più grandi

Roma, il caso della “lista stupri”. Individuato un 14enne: "spinto dai compagni più grandi"
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La vicenda che ha sconvolto il liceo classico Giulio Cesare continua ad allargarsi di giorno in giorno. Gli investigatori ritengono di aver individuato l’autore materiale della scritta comparsa nel bagno maschile: un ragazzo di 14 anni del IV ginnasio, già noto come studente fragile e con difficoltà comportamentali. Secondo gli inquirenti, però, il gesto non sarebbe stato isolato. Il giovane sarebbe stato istigato da alcuni studenti più grandi, che lo avrebbero incoraggiato a tracciare sul muro un elenco di nomi, otto ragazze e un ragazzo, tutti attivi nella politica studentesca dell’istituto. La lista è stata subito cancellata, ma l’indignazione nella scuola non si è affatto dissolta.

Le indagini in corso

La Squadra Mobile continua a raccogliere elementi e ascoltare testimonianze. Nella giornata di oggi è attesa in Questura anche la preside Paola Senesi, pronta a formalizzare una denuncia nei confronti dei responsabili. Nel frattempo, negli ambienti del liceo si parla di un clima di forte tensione: la comunità scolastica si dice sconvolta, e la risonanza del caso ha superato rapidamente i confini dell’istituto.

A pochi giorni dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la comparsa di quell’elenco ha colpito duramente studenti e studentesse, che hanno deciso di reagire prendendo posizione in modo collettivo.

La lettera degli studenti

I rappresentanti d’istituto hanno diffuso una lunga lettera in cui raccontano il disagio vissuto dalla comunità scolastica dopo l’accaduto. Sottolineano come, negli ultimi mesi, all’interno del liceo siano emersi comportamenti e situazioni che hanno fatto sentire molti ragazzi poco tutelati.

Scrivono di avere diritto a una scuola sicura, che non si limiti a difendere la propria immagine ma che affronti apertamente i problemi. Non risparmiano critiche alla dirigenza, accusata di aver privilegiato la protezione del nome dell’istituto a scapito di un intervento concreto.

Nella stessa lettera, gli studenti chiedono non punizioni, ma risposte chiare e percorsi strutturati per avviare un lavoro sulla sensibilizzazione. Tra le proposte, l’idea di creare gruppi misti, studenti, docenti e personale scolastico, per discutere della situazione e costruire strategie di prevenzione e supporto.

La posizione della dirigente scolastica

Poco dopo, la preside ha diffuso un comunicato ufficiale per chiarire la posizione della scuola. Ricorda che il liceo da anni porta avanti attività dedicate al tema della parità di genere, sempre molto partecipate, e cita progetti, incontri e flashmob che hanno avuto come obiettivo quello di favorire consapevolezza e formazione.

Secondo la dirigente, non è da escludere che proprio queste iniziative possano aver irritato qualcuno e aver scatenato una reazione ostile come quella della scritta apparsa nei bagni.

La mobilitazione degli studenti

Le parole della preside non hanno convinto una parte significativa del corpo studentesco, che continua a chiedere chiarezza. Per oggi è prevista una nuova mobilitazione: non una lettera, ma una “megafonata” davanti ai cancelli della scuola, annunciata dal collettivo Zero Alibi.

Gli studenti ribadiscono che quanto accaduto non può essere liquidato come una semplice bravata.

Parlano apertamente di un atto violento, di qualcosa che ha violato la serenità dell’ambiente scolastico e che necessita risposte precise e interventi reali. Nei prossimi giorni, inoltre, si terranno diverse assemblee dedicate al tema, per continuare a discutere e far luce su una vicenda che ha colpito a fondo l’intero istituto.

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