Scontro tra Enav e Tim sulle responsabilità

L’ente: "Buco di connessione". L’azienda italiana: "Noi estranei"

Scontro tra Enav e Tim sulle responsabilità
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L'indagine dell'Ente nazionale dell'aviazione civile (Enac) si concluderà tra una settimana con un dossier, ma intanto si fa un primo bilancio che parla di un totale di circa 320 voli impattati dal rallentamento della trasmissione dati di sabato sera al Centro di controllo d'area di Milano Linate. Un'avaria che ha costretto allo stop gli aerei per un paio d'ore negli scali di Liguria (Genova-Sestri), Lombardia (Linate, Malpensa e Orio al Serio) e Piemonte (Torino-Caselle), con ripercussioni anche in quelli delle zone circostanti, come Firenze, Pisa, Verona e Modena, con oltre sessantamila i viaggiatori interessati dai disagi.

Concretamente si è tradotto in un caos pazzesco quanto accaduto l'altra sera negli aeroporti del nord e nord ovest d'Italia. Basti pensare che a Milano la Sea, società che gestisce gli scali di Linate e Malpensa, ha fatto scattare il «piano contingency»: sono state cioè allestite oltre duecento brandine per i passeggeri in attesa di poter partire ed è stata organizzata la distribuzione di acqua e chiesto a ristoranti e bar dei terminal di restare aperti oltre l'orario di chiusura (che normalmente è fra le 22 e mezzanotte). Anche quando è stata ripristinata la funzionalità del sistema di controllo, poco prima di mezzanotte, infatti i voli non sono partiti immediatamente: molti passeggeri erano stati fatti scendere e hanno dovuto essere imbarcati nuovamente e in alcuni casi gli equipaggi avevano superato il limite di ore di lavoro consentito per legge.

Dopo aver imposto a partire dalle 20.20 lo svuotamento di tutto lo spazio aereo sulle regioni a nord e nord ovest d'Italia a causa dell'importante rallentamento che aveva colpito la rete del centro di controllo d'area - la sala che ospita i radar e che processa tutti i dati che vengono poi trasferiti ai controllori che a loro volta li comunicano ai piloti in partenza e a quelli in volo in Lombardia - Enav (Ente nazionale per l'assistenza al volo) ieri in un primo tempo ha spiegato il guasto con un «buco» nella connessione. Più nel dettaglio ha specificato che hanno funzionato male sia la connessione regolare sia quella di riserva: entrambe sono gestite appoggiandosi a servizi di Tim.

Tim, però, smentisce seccamente. E in una nota puntualizza: «Nel prendere atto del comunicato stampa di Enav sul guasto precisiamo che la trasmissione dei dati viene garantita da sistemi ridondanti per cui, ove non funzioni un canale, se ne attiva un altro di backup. Il gruppo conferma di essere stato costantemente operativo per monitorare la situazione e garantire i livelli di affidabilità richiesti dal sistema sia per la componente di propria responsabilità contrattuale sia a supporto di Enav». E conclude: «Confidiamo che le analisi in corso stabiliranno la catena di responsabilità anche nell'ottica che l'accaduto non possa reiterarsi».

Una dichiarazione tanto perentoria quella di Tim che ha imposto a Enav, in qualche modo, di raddrizzare il tiro. Così una fonte non ufficiale nel tardo pomeriggio di ieri ha spiegato all'Adnkronos che sabato sera sarebbero risultati «volumi di traffico anomali sulla Lan-local area network - interna di Enav», quindi fuori dal perimetro gestito da Tim, esclusa così da ogni responsabilità diretta.

«L'indagine che parte ora vuole capire le origini dell'avaria e attuare le azioni per scongiurare il ripetersi del problema» ha riferito all'Ansa il presidente di Enac, Pierluigi Di Palma, ricordando di avere «un ruolo di vigilanza su Enav». Da parte sua l'amministratore delegato di Enav, Pasqualino Monti, non ci sta.

«In un momento critico come quello di ieri, benché non imputabile ai sistemi Enav sottolinea chi polemizza su episodi del genere, dimentica che, quando si tratta di traffico aereo si parla di vite umane che in nessun modo possono essere messe in pericolo».

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