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Scoppia il caso Open Arms, dal video al fascicolo fantasma, Salvini: "Nordio approfondisca"

I "misteri" sul caso Open Arms crescono di udienza in udienza e ora, a fronte del fascicolo fantasma e del niovo video, Salvini contrattacca

Scoppia il caso Open Arms, dal video al fascicolo fantasma, Salvini: "Nordio approfondisca"

Emergono nuovi misteri nel processo Open Arms in cui Matteo Salvini risulta essere l'unico indagato. Quanto accaduto ieri, con la comunicazione di un fascicolo che non era stato comunicato, ha portato a nuovi risvolti su cui ora sarà necessario andare a fondo. Poi, c'è il giallo del materiale audio, video e forografico che testimonierebbe l'attività di contatto tra Ong e persone terze e che, al momento senza motivo, non è mai stata presa in considerazione dalle 9 procure procure alle quali è stato inoltrato.

L'informativa è stata redatta dalla centrale operativa dell’Alto Comando a Roma, che per conoscenza l'aveva poi mandata a 9 diverse procure, senza che nessuna di queste ritenesse fosse rilevante nel merito del processo. Il materiale è stato raccolto da un sommergibile della marina militare italiana, il Venuti, che in quel momento si trovava nel pressi della zona in cui la nave della ong ha recuperato circa 150 migranti da un barcone, mentre partecipava a un pattugliamento nell'ambito dell'operazione Mare sicuro. Il sommergibile, in quell'occasione, registrò 27 video, 16 immagini e una traccia audio. In questo materiale, emerge un contatto tra la Ong e un soggetto terzo. Inoltre, l'informativa riferisce che il barcone dal quale sono stati presi i migranti aveva una forza propulsiva adeguata per affrontare le difficoltà. In altre parole, non era in pericolo, quindi a bordo non c'erano naufraghi.

Di questo video, l'allora ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, in aula si è detta all'oscuro. Ma ora i dubbi sull'attività svolta dalla Ong a 78 miglia dalle coste libiche per il recupero dei migranti acquisiscono nuovi elementi su cui fondarsi. Ed è un mistero anche il fatto che nessuno nelle 9 procure e al ministero fosse a conoscenza di quel fascicolo redatto dall'Alto Comando a Roma. Come spiega Salvini, in quel materiale ci sono "dialoghi in spagnolo tra la ong e una persona a conoscenza dell'esatta posizione degli immigrati". Perché è stato ignorato?

Questa la domanda che si sono posti i difensori di Matteo Salvini, che ne hanno chiesto l'acquisizione al tribunale di Palermo. "Sarebbe gravissimo se qualcuno avesse nascosto, omesso o dimenticato documenti rilevanti da parte di organi dello Stato. Cioè se ci sono pezzi di Stato che dimenticano o nascondono interventi di altri pezzi di Stato per danneggiare oggi Salvini domani chissà vuol dire che c'è qualcosa che non funziona"

"Le procure siciliane, quella di Roma e la procura militare sapevano che la ong spagnola Open Arms aveva intercettato (in acque libiche) un barcone di immigrati grazie alla soffiata di un soggetto ignoto e in grado di suggerire l'esatta posizione del barcone. Si trattava di uno scafista? Il dubbio è lecito e i dati oggettivi fanno rabbrividire", dice oggi Salvini, che poi annuncia: "Sono certo che il Guardasigilli Carlo Nordio saprà approfondire una vicenda che appare francamente grave e scandalosa".

Comprensibile la rabbia di Matteo Salvini davanti a quanto emerso: "Solo ora - tre anni dopo! - siamo venuti a conoscenza che c'erano foto, video e registrazioni della ong, immortalata da un sottomarino della Marina italiana, che potrebbero riscrivere la storia di un processo dove rischio fino a 15 anni di carcere".

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