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Potenziamento dei centri rimpatri e dei flussi regolari: la bozza del decreto immigrazione

Oggi il Cdm a Cutro. Ecco la bozza del decreto con il quale, tra le altre cose, il governo intende inasprire le pene per i trafficanti

Potenziamento dei centri rimpatri e dei flussi regolari: la bozza del decreto immigrazione

È previsto per oggi il Consiglio dei ministri a Cutro, luogo della tragedia dei migranti. E mentre nel paese calabrese si allestiscono le misure di sicurezza adeguate per l'evento, lungo la strada che arriva nel centro abitato è comparsa una scritta: "Cutro non difende Piantedosi". La riunione di oggi sarà incentrata sulla stesura di un decreto che stringa ancora di più le maglie sull'immigrazione irregolare per scongiurare ulteriori tragedie come quella di domenica 26 febbraio. L'agenzia Public Policy ha potuto prendere possesso di una bozza del decreto che finirà nel pomeriggio sul tavolo dei ministri, nella quale emerge la linea di maggior rigore che il governo vorrà assumere da qui in poi.

Le agenzie di stampa di questa mattina riferivano che la bozza che andrà all'esame del Consiglio sarebbe intervenuta sul dlgs del 2012 sulle "Misure per il riassetto della normativa in materia di pesca e acquacoltura". I controlli e l'accertamento delle infrazioni sono al momento affidati alle forze dell'ordine in assetto marittimo, coordinate dalla guardia costiera. L'indiscrezione riferiva che nella bozza fosse inserita la possibilità che al di fuori delle acque territoriali e dell'area di mare internazionalmente definita come zona contigua potessero intervenire anche i comandanti delle navi da guerra, ovviamente "compatibilmente con i preminenti compiti militari". Tuttavia, il ministro Guido Crosetto è intervenuto poco prima del Consiglio dei ministri per smentire questo passaggio: "La notizia riportata oggi da alcuni giornali e siti relativa al rafforzamento della sorveglianza marittima da parte del ministero della Difesa è totalmente priva di fondamento".

Nella bozza sono presenti indicazioni per l'inasprimento delle pene previste e l'introduzione di un'aggravante in caso di naufragio dell'imbarcazione per i trafficanti di esseri umani, che in quel caso rischierebbero fino a trent'anni di carcere. Il governo ha scelto la linea dura contro gli scafisti ma, di contro, vuole lo snellimento delle procedure per chi ha le carte in regola per arrivare in Italia. Si punta su nuovi corridoi umanitari, a finanziamenti ad hoc per i comuni per l'attività di controllo e di inclusione, a misure per la semplificazione delle norme, ad una maggiore apertura ai flussi migratori regolari. Il decreto Flussi diventa triennale, 2023-2025, e quote preferenziali "sono assegnate, in via preferenziale, ai lavoratori di Stati che, anche in collaborazione con lo Stato italiano, promuovono per i propri cittadini campagne mediatiche aventi ad oggetto i rischi per l'incolumità personale derivanti dall'inserimento in traffici migratori irregolari".

al rafforzamento dei centri di accoglienza ma anche dei Cpr. l potenziamento dei Centri di permanenza per i rimpatri è previsto dall'articolo 9 della bozza e la realizzazione "è effettuata, fino al 31 dicembre 2025, anche in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché dei vincoli inderogabili derivanti dall'appartenenza all'Unione europea".

È un lavoro di concerto da parte di più ministeri e, come riferisce l'Agi, non è esclusa la possibilità di insistere sulla costruzione di hotspot nei Paesi di partenza.

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