Sospendere Israele dalle competizioni sportive: ecco l'ultima trovata del Pd

Secondo i dem le istituzioni sportive italiane dovrebbero farsi portavoce, presso CIO, FIFA e UEFA, della sospensione di Israele da tutte le competizioni internazionali

Sospendere Israele dalle competizioni sportive: ecco l'ultima trovata del Pd
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La sinistra cade nell’ennesima trappola ideologia e continua a confondere il governo israeliano con tutti i cittadini d’Israele. Oppure, ancora peggio, dimostra di non capire la differenza tra la crisi in Medio Oriente e una competizione sportiva legittimamente disputata da Israele. Questo è quello che succede al Nazareno, sede ufficiale del Pd targato Elly Schlein. Il responsabile nazionale sport del Partito Democratico, Mauro Berruto, insieme a 44 parlamentari del Pd eletti alla Camera, al Senato e al Parlamento europeo, ha promosso un appello che riguarda tutte le discipline sportive.

Una missiva indirizzata in particolare ai membri italiani del Comitato Olimpico Internazionale, al Presidente del CONI e al Presidente della FIGC. L’obiettivo è presto detto: secondo i dem queste singole istituzioni sportive italiane dovrebbero farsi portavoce, presso CIO, FIFA e UEFA, della sospensione di Israele da tutte le competizioni sportive internazionali. "Non si tratta di un gesto di vendetta - si legge nel testo ufficiale - ma di un atto di responsabilità. Non per punire un popolo, ma per affermare che lo sport non può restare neutrale davanti a una politica di annientamento.

Il pretesto per vietare la partecipazione di Israele dalle competizioni sportive nell’ambito internazionale, ovviamente, fa riferimento alla tragica situazione a Gaza. Descritta come teatro di uno sterminio che ha già cancellato decine di migliaia di vite civili, tra cui almeno 636 atleti e atlete palestinesi.

Il Comitato Olimpico Palestinese denuncia inoltre che oltre il 90% delle infrastrutture sportive a Gaza è stato distrutto, rendendo impossibile ogni attività per almeno un decennio. Secondo i promotori, la distruzione dello sport non è un effetto collaterale, ma una scelta politica per colpire un popolo anche nello spirito e nella speranza.

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