Sono momenti di angoscia per una speleologa rimasta bloccata a 200 metri di profondità durante un'esplorazione nella Grotta del Falco, sui monti degli Alburni, in provincia di Salerno. La studiosa, che dovrebbe avere circa 25 anni, era in compagnia di alcuni colleghi durante l'esplorazione, quando per cause ancora da chiarire ha subito un infortunio che non le permette di riprendere la via d'uscita.
Sul posto, a Corleto Monforte, è arrivato il Corpo nazionale soccorso alpino e Speleologico con diverse squadre locali, mentre altre squadre di soccorso provenienti da altre zone d'Italia si stanno organizzando per raggiungere il luogo e collaborare nelle operazioni di recupero. In queste ore sono in corso le operazioni di localizzazione della speleloga ma, soprattutto, attraverso i suoi colleghi, si sta cercando di valutare l'entità dell'infortunio occorso anche per coordinare le squadre di soccorso nel momento in cui verrà fatta uscire.
Stando a quanto si apprende, non sarebbe la prima volta che in zona si verificano incidenti di questo tipo. L'ultimo, tragico, risale al 2017 quando le squadre di soccorso vennero chiamate per recuperare il corpo senza vita di uno speleologo che, durante una progressione di 40 metri, subì la rottura della fune, precipitando.
La studiosa per la quale si sono mobilitate le ricerche questa sera sarebbe cosciente ma non ci sono per il momento maggiori informazioni sul suo stato di salute. È presumibile che le squadre opereranno per l'intera notte per trovare l'esatto punto in cui si trova e avviare nel più breve tempo possibile le manovre per il recupero.
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