Lezione di Piantedosi a Mediterranea: "Lo Stato gestisce i soccorsi, non le Ong"

Il ministro ha spiegato in modo chiaro che le organizzazioni non governative, quindi private, non hanno alcun titolo per decidere in quale porto sbarcare: un principio sancito anche dalla Corte costituzionale

Lezione di Piantedosi a Mediterranea: "Lo Stato gestisce i soccorsi, non le Ong"
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Il caso Mediterranea continua a far discutere: la Ong che ha scelto arbitrariamente il porto di sbarco per i 10 migranti a bordo non ha solo disobbedito ma ha violato la legge, perché non ha seguito le indicazioni del Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo, che aveva indicato Genova come porto. Invece, il comandante e il capo missione, Beppe Caccia, hanno deciso in modo autonomo di dirigersi verso Trapani, causando non pochi problemi alla macchina che gestisce gli sbarchi dei migranti. "È lo Stato che contrasta i trafficanti di esseri umani e gestisce e coordina i soccorsi in mare. Non le Ong", ha messo in chiaro il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, con una nota affidata ai social.

Quella della Ong Mediterranea Saving Humans di Luca Casarini è stata una sfida aperta al governo di Giorgia Meloni, anche perché la nave sulla quale viaggiavano i 10 migranti, che è quella nuova dell'organizzazione, ha spazio per 30 persone a bordo e ha anche un ospedale di bordo. Un viaggio in assoluta sicurezza verso Genova, che era il porto assegnato, non avrebbe fatto differenza ma avrebbe permesso il regolare sbarco nel porto indicato dalle autorità. "Poco prima che arrivassimo a destinazione ci è stato detto via radio se eravamo consapevoli che il nostro porto assegnato era quello di Genova e che quindi, stavamo compiendo un'azione non consentita. Abbiamo dimostrato che ne eravamo consapevoli", ha dichiarato il capomissione di Mediterranea, che si trova a bordo della nave e non ha intenzione di scendere.

La nave è stata sottoposta a fermo amministrativo per aver violato la legge, nonostante da sinistra in tanti (dal Pd ad Avs) si siano schierati al suo fianco. La nave ha compiuto un reato non ottemperando all'ordine delle autorità anche perché esiste una sentenza del Consiglio di Stato la quale stabilisce che "nessuna norma prevede che sia l’unità che effettua operazioni Sar a scegliere il Pos o a concertarlo con un’autorità Sar" e che "le strategie inerenti la salvaguardia della sicurezza, della difesa nazionale e delle relazioni internazionali, per essere efficaci, devono necessariamente conservare il carattere della riservatezza".

Lo Stato non deve, quindi, giustificarsi con la Ong per la scelta del porto di destinazione e benché l'organizzazione abbia annunciato ricorso parlando di vendetta da parte del governo, esistono delle leggi, sono chiare e devono essere rispettate. Nessuno può agire al di sopra della legge.

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