
Paolo Bellini è stato aggredito durante la sua detenzione del carcere di Cagliari dove si trova per essere stato condannato per i fatti della strage di Bologna del 2 agosto 1980. Condannato in via definitiva all'ergastolo con l'accusa di concorso nella strage alla stazione dei treni di Bologna in cui morirono 85 persone e oltre 200 rimasero ferite, l’ex esponente del Movimento di Avanguardia Nazionale sarebbe stato colpito a un braccio proprio mentre era in carcere.
L'episodio, avvenuto pochi giorni fa, è stato rivelato dal suo legale, l'avvocato Antonio Capitella, che avrebbe ricevuto una telefonata dal proprio assistito. Il colpo, stando a quanto riferito, era diretto al volto di Bellini. "Il colpo era diretto al volto, ma Bellini è riuscito a schivarlo ed è stato preso al braccio" e medicato nell'infermeria del carcere. "Ho ricevuto una sua chiamata e mi ha detto che qualche giorno fa è stato aggredito in carcere con uno strumento, uno spazzolino da denti affilato come un coltello; è riuscito a schivare il colpo, ma è stato preso al braccio ed è stato medicato", ha dichiarato l’avvocato dell’ex esponente e militante neofascista. Il legale non nasconde la sua preoccupazione e il timore che l'episodio possa essere il preludio di un fatto ancora più grave: "Non lo conosceva, è stato ferito in maniera lieve, ma queste sono avvisaglie", ha denunciato l'avvocato.
Intanto, la posizione giuridica di Paolo Bellini, non è cambiata.
L’ex militante è stato condannato nel 2022 all'ergastolo in primo grado dalla corte d'assise di Bologna come uno degli esecutori materiali della strage, quindi arrestato e portato in carcere nel luglio del 2023. La sentenza è stata confermata in secondo grado l'anno successivo e poi, ancora, in Cassazione lo scorso primo luglio.