Nazionale

Pronti al jihad in Europa: così i terroristi arrivano sui barconi

Gli arrestati agevolavano lo sbarco in Sicilia dei migranti irregolari, favorendo la logistica e le coperture per ottenere documenti per l'area Shengen

Pronti al jihad in Europa: così i terroristi arrivano sui barconi

La polizia ha sgominato una banda dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina verso il nostro il Paese. Sono stati tre gli arresti nell'ambito dell'operazione Wet shoes diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Ancona, in coordinamento con la procura della Repubblica di Macerata, e condotta dalla Digos della questura di Roma, dalla Digos della questura di Macerata e dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione. L'indagine assume contorni inquietanti se si considera che gli inquirenti hanno individuato anche soggetti legati al terrorismo islamico. E non è la prima volta che le indagini sulla rete dei migranti conducono a questi risultati.

Operazione Wet Shoes

L'organizzazione appena sgominata aveva costruito una rete attiva nel gestire l'approdo clandestino sulle coste siciliane di stranieri, in prevalenza nord africani. Offriva il supporto logistico e le coperture per ottenere la documentazione necessaria a favorire il loro trasferimento su tutta l'area Schengen. L'accusa è di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina con l'aggravante della transnazionalità.

L'operazione prende il nome da una intercettazione effettuata dagli inquirenti durante uno sbarco a Mazara del Vallo, nella quale uno dei componenti dell'organizzazione fa presente di aver paura di essere controllato dalle forze di polizia con a bordo gli stranieri appena sbarcati, che avevano ancora "le scarpe bagnate". Questa indagine si è sviluppata a seguito dell'attività condotta dalla Digos della questura di Roma, coordinata dalla procura capitolina, all'indomani del tragico attentato terroristico perpetrato il 19 dicembre 2016 a Berlino dal terrorista tunisino Anis Amri. L'uomo aveva soggiornato per un periodo nel nostro Paese, dove aveva fatto ingresso clandestino per poi spostarsi in Germania, dove girava con falsi documenti italiani.

Immigrazione e jihad

Infatti, attraverso mirate attività tecniche disposte dalla autorità inquirente, supportate dai servizi espletati sul territorio, è stato riscontrato come tra gli stranieri intenzionati a raggiungere l'Europa, attraverso i canali messi a disposizione dalla rete criminale, vi fossero anche soggetti contigui a circuiti di combattenti impegnati in teatri di jihad. Anche per questo motivo, la posizione dei tre soggetti destinatari della misura cautelare è al vaglio in ordine a eventuali movimentazioni finanziarie sospette che potrebbero essere connesse a fenomeni terroristici. Una ulteriore conferma di quanto emerso già in passato e più volte ipotizzato sui collegamenti tra gli sbarchi illegali, specialmente in Sicilia, e il terrorismo internazionali.

E in quest'ottica assume ancora più rilievo la scelta di Matteo Piantedosi di non concedere i porti della Sicilia alle Ong nel nome della sicurezza nazionale, per avere anche maggiori margini di controllo sui migranti senza documenti che sbarcano nel nostro territorio.

Commenti