Trovato morto in casa il giornalista Pier Attilio Trivulzio: il decesso sette mesi fa

È stato trovato senza vita il corpo del giornalista Pier Attilio Trivulzio ormai scomparso da diversi mesi

Trovato morto in casa il giornalista Pier Attilio Trivulzio: il decesso sette mesi fa

Pier Attilio Trivulzio, giornalista milanese in pensione, classe 1940, è stato trovato morto nel suo appartamento a Novara nel quartiere di S. Agabio. A quanto pare, stando alle prime ricostruzioni, il decesso sarebbe avvenuto per cause naturali e risalirebbe al mese di agosto.

L’ottantatreenne, da quel che si sa, a Novara dove si era trasferito, non aveva parenti né strette amicizie. Infatti, a darne l’allarme sono stati alcuni suoi amici ed ex colleghi di Monza, quelli con i quali aveva condiviso tante giornate in autodromo, alla frenetica ricerca di notizie. Era da tempo che il giornalista sembrava essere sparito nel nulla e per questo, avevano segnalato il fatto alle forze dell’ordine.

A trovare il corpo senza vita, ormai mummificato del giornalista, sono stati i vigili del fuoco entrati nella sua abitazione di corso Trieste, zona est della città. Sul posto vi erano anche il medico legale ed i rappresentanti della questura.

L’annuncio dell'amico e collega

A dare l’annuncio della triste notizia è stato proprio il collega e amico Marco Pirola che aveva lanciato un appello su Facebook per scoprire dove fosse finito Trivulzio. "ADDIO VECCHIO TROMBONE - Purtroppo l'ho trovato. E non era nemmeno tanto lontano da noi. A Novara. Era steso per terra da mesi in un appartamento che una mano caritatevole gli aveva concesso in uso da anni. Morto. Pier Attilio Trivulzio se ne è andato come aveva sempre vissuto. Un fantasma. Solo. Come del resto lo era stata la sua esistenza che per anni ha incrociato la mia. Me lo aspettavo. Ce lo aspettavamo. Però fa male". Queste le parole, piene di stima ed affetto, dell’amico tramite un lungo e commovente post su Facebook.

Chi era il “PAT”

Pier Attilio Trivulzio era un giornalista in gamba, nonostante la sua “esuberanza giornalistica”, come ricorda l’amico Pirola. Infatti, aveva collaborato in passato con La Notte, L'Espresso, Il Giorno, l'Ansa e l’Esagono. Proprio su quest’ultimo, settimanale brianzolo, aveva firmato inchieste sulla ‘ndrangheta e su altre vicende scottanti. Stando alle parole degli amici, il giornalista non concepiva il lavoro di squadra ed era molto geloso delle sue notizie.

Inoltre, in quanto ex pilota di automobilismo, era anche molto conosciuto nel mondo dei Motori, dei quali, spesso, si occupava. "Era l'amico matto ma geniale, sempre al limite in tutto e spesso oltre.

Frequentavamo lo stesso bar da ragazzi, amavamo il mondo dei motori e per tantissimi anni è stato un grande giornalista con il fiuto di quello che c'era dietro la pura e semplice notizia", lo ricorda così un altro amico, Ercole Colombo.

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