
Questo pomeriggio un corteo delle solite sigle, con i soliti partecipanti, ha attraversato Roma puntando verso la Farnesina. Lo slogan è sempre lo stesso "blocchiamo tutto". Sono studenti dei collettivi universitari, dei collettivi degli studenti medi, coordinati dalle realtà che da circa tre anni sono riuscite a inserirsi nelle istituzioni scolastiche facendo proselitismo sui temi di moda del momento. E l'obiettivo è solo uno: creare disordini e disturbare l'ordine costituito. Perché queste stesse sigle che hanno raggiunto la "popolarità" con le manifestazioni per l'anarchico Alfredo Cospito, ora l'hanno dimenticato: c'è la Palestina da seguire, che sui social fa più engagement e nelle scuole ha più impatto.
Il corteo di questa sera, ancora una volta, è stato organizzato per la Global Sumud Flotilla. E non è chiaro quale sia il motivo per il quale continuare a scendere in piazza: l'Italia ha schierato due fregate al suo fianco, lo stesso sta facendo la Spagna. La Grecia, invece, ha fatto sorvolare la flotilla con i suoi droni: le tutele chieste sono state ottenute, almeno in acque internazionali. Oltre, non possono ovviamente essere garantite in ottemperanza al diritto internazionale. Ma i pro Palestina continuano a provocare e questa sera hanno lanciato palloncini con dentro vernice rossa contro il cordone della Digos davanti alla Farnesina, oltre a qualche fumogeno.
Al momento non si registrano contatti tra i manifestanti e gli agenti di polizia, schierati a tutela di un edificio governativo.
Una delegazione della flotilla presente in corteo ha consegnato a nome del comitato direttivo della Global Sumud Flotilla "la diffida al governo italiano", già annunciata oggi. Si registrano cori e fischi contro il ministro degli Esteri Antonio Tajani e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, mentre la manifestazione pare voglia rimanere in presidio sotto il ministero.