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"Versa 100 euro o uccido tuo figlio". Così i baby maranza hanno rapinato il 15enne a Milano

Lo hanno prima spogliato, poi costretto a seguirli per prelevare, quindi obbligato a chiamare i genitori per chiedere loro di ricaricare la carta. E all'arrivo dei carabinieri, la ragazza del gruppo ha cercato di aggredire anche loro

"Versa 100 euro o uccido tuo figlio". Così i baby maranza hanno rapinato il 15enne a Milano
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"Se non versi 100 euro uccido tuo figlio". Queste sono le parole che il papà del 15enne rapito dalla baby-gang si è sentito rivolgere dagli aggressori di suo figlio al telefono mentre loro erano con lui. Tutto è accaduto domenica sera a Porta Venezia, dove il giovane si trovava con alcuni amici per un aperitivo pre-natalizio. "Venivo immediatamente e senza alcun motivo spintonato da un ragazzo che mi toglieva il giubbotto con violenza e mi sfilava la cintura usandola per minacciarmi", ha raccontato la vittima, come rivelato dal Corriere della sera, che prima di quel momento non aveva mai visto i suoi aguzzini, tutti provenienti dalla bergamasca.

Dopo averlo spogliato di giacca e cintura, ha spiegato ancora lo studente, uno degli aggressori gli ha messo una mano al collo e "puntandomi la cintura alla faccia mi sfilava anche la felpa". Alla fine al 15enne sono stati sottratti anche portafoglio e cellulare, "il tutto mentre gli altri ragazzi e la ragazza mi accerchiavano senza dire una parola". Gli amici che erano con la vittima, che quando è stato aggredito camminava un po' distante da loro, hanno immediatamente allertato il 112 ma, nel tempo che gli agenti raggiungevano il luogo dell'aggressione, la baby gang è riuscita a condurre il 15enne al bancomat per prelevare. "Non fare casino altrimenti ti uccidiamo", è stata la minaccia, mentre la ragazza del gruppo lo colpiva ripetutamente alle gambe con la cintura.

È in quel momento che il papà del giovane riceve la chiamata, perché il 15enne non aveva soldi sulla carta, quindi gli rendono il telefono e lo obbligano a mettersi in contatto con i genitori: "Chiama subito i tuoi genitori e fatti caricare 100 euro altrimenti ti uccidiamo". I due rintracciano il telefono del figlio, scoprono dove si trova, e a loro volta chiamano i soccorsi, che però erano già in viaggio. Al loro arrivo nel punto indicato trovano solo gli amici della vittima, sconvolti, che vengono caricati in auto dai carabinieri per aiutare nelle ricerche. La baby gang viene individuata dopo diversi giri nel quartiere e vengono fermati dal radiomobile: i primi a essere intercettati sono i maschi, poi si avvicina la ragazza che prova ad aggredire i carabinieri: lancia una bottiglia, li minaccia con un coccio e prova a colpire con un calcio.

In pochi minuti convergono sul posto altre pattuglie e i genitori della vittima, che arirva poco dopo con solo indosso la t-shirt e i jeans, perché gli avevano sfilato anche le scarpe. Finiscono in arresto un 20enne tunisino, ora recluso a San Vittore, un 16enne marocchino, un 17enne siriano e una 15enne marocchina, che sono stati inviati al carcere minorile Beccaria.

Due di loro, inclusa la ragazza, al momento del fermo erano sotto effetto di farmaci usati come droghe che sono stati accompagnati in ospedale per i controlli. L'accusa è di sequestro di persona, rapina, tentata estorsione e resistenza a pubblico ufficiale.

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