Il vigile in mutande vince anche in Cassazione: bocciato il ricorso del Comune

Adesso la battaglia tra Alberto Muraglia e l'ente locale di Sanremo è sul risarcimento e gli arretrati che gli spetterebbero dopo il licenziamento

Il vigile in mutande vince anche in Cassazione: bocciato il ricorso del Comune
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È stato definitivamente riabilitato l'ex vigile di Sanremo Alberto Muraglia, balzato agli onori della cronaca nazionale qualche anno fa perché ripreso mentre timbrava il cartellino in mutande. Quelle immagini fecero il giro del mondo creando un caso non solo mediatico, ma anche giudiziario. Prima licenziato, poi reintegrato, ora Muraglia ha incassato la vittoria definitiva in Cassazione. La Suprema Corte ha infatti respinto il ricorso del Comune contro la sentenza della Corte di Appello civile che aveva già bollato come illegittimo il licenziamento di Muraglia. L'ente locale ha dovuto dare gli arretrati all'ex agente di polizia locale, circa 130mila euro.

La reazione

Muraglia ha accolto la decisione della Cassazione con grande soddisfazione."Obiettivamente lui ha ragione", ha dichiarato l'avvocato Alberto Luigi Zoboli che, insieme all'avvocato Alessandro Moroni ha assistito l'ex vigile. "È emerso che la realtà era molto diversa da quella che poteva apparire da quelle foto". Non solo. Ora infatti inizia un'altra "battaglia" per l'ex vigile in merito all'ammontare del risarcimento, che secondo i legali non avrebbe contemplato alcune voci, come le somme per le ferie non godute, la rivalutazione e gli interessi. Muraglia si era dimesso ancora prima del rientro effettivo in servizio, che era previsto nel dicembre del 2023, dichiarando che non vi fossero le condizioni per poter operare al meglio.

La vicenda

Nel corso degli anni Muraglia aveva subito forti pressioni dal luogo di lavoro e sui giornali. Per tutti era diventato “il vigile in mutande”, lo scansafatiche e il fannullone. Un marchio che lo ha segnato in maniera profonda, nonostante le successive sentenze che lo hanno assolto. La vicenda risale al 2015 quando fu immortalato mentre al lavoro, al Comune di Sanremo, timbrava il cartellino in abbigliamento intimo, foto che fece il giro dei social media. Il successivo blitz della guardia di finanza ebbe un risultato eclatante con quarantatre misure cautelari emesse e 196 dipendenti indagati. Tra questi lo stesso Muraglia, che si ritrovò senza lavoro.

Solo otto anni dopo l'ex vigile è stato assolto dall'accusa di essere un furbetto del cartellino, però ha preferito non ritornare nel luogo di lavoro dove, come ha più volte ribadito, era stato infamato.

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