La tendenza all'inclusione degli stranieri nel tessuto sociale italiano portata avanti soffocando le tradizioni e le radici che da secoli governo quello stesso tessuto sociale, sta causando enormi danni. Non solo all'Italia ma agli stessi stranieri, perché non trovano punti di riferimento con i quali orientarsi e ai quali ancorarsi. Eppure, la sinistra buonista e inclusiva, continua su questa linea, come dimostra quanto accade nelle scuole, dove nel periodo di Natale Gesù Bambino viene cancellato dai canti perché "troppo religioso" e poco inclusivo. Si vuole un Natale laico che snatura l'essenza propria di questa celebrazione e indispettisce anche chi cattolico non è, come dimostrano le parole di Nadeem Chaudhry, mediatore culturale islamico di 33 anni, nato in Pakistan ma residente in Italia da ormai 20 anni, tanto da aver preso anche la cittadinanza del nostro Paese.
"Per un straniero che arriva qui per la prima volta, conoscere il nostro patrimonio culturale è innanzitutto un’immensa opportunità. Se una certa componente politica pensa di appiattire le tradizioni del nostro Paese per non ledere la sensibilità di qualcuno, commette un grave errore", ha dichiarato in un'intervista a Tempi. Negli ultimi anni, ha aggiunto, "in nome della laicità, è in atto un vero e proprio accanimento ideologico contro la nostra cultura. Sembra che per favorire l’integrazione l’unica soluzione debba essere l’auto-eliminazione dell’Occidente". Un ragionamento che può essere contraddetto quello di Chaudhry, perché basato sulla realtà che giorno dopo giorno si evolve in quella direzione. "Negare la propria identità costituisce una sorta di 'giustificazione' per gli stranieri, che così sono meno invogliati a integrarsi. L’effetto è controproducente, con il pericolo della chiusura in se stesse di intere comunità e di una “ghettizzazione” autoimposta", ha proseguito, spiegando le conseguenze del buonismo a tutti i costi.
Chaudhry conosce molto bene queste realtà, le vive ogni giorno per lavoro e le conosce per esperienza diretta. La sua voce dovrebbe trovare accoglimento e ascolto ma, invece, sembra che si sia intrapresa senza possibilità di inversione la direzione opposta. Chaudhry è musulmano e pur mantenendo la propria religione, ha spiegato, "mi rendo conto del legame profondissimo della storia della Chiesa con questo Paese, del suo impatto sul suo patrimonio culturale e sociale".
Bisogna fare attenzione, è il suo monito, "che la cancel culture non ci privi sempre più delle tradizioni occidentali, altrimenti in futuro il confronto sarà sempre più povero e scarno di contenuti".