
Le infezioni da West Nile, Dengue e Chikungunya tornano spesso al centro dell'attenzione mediatica in concomitanza con l'incremento periodico di casi a cui dovremmo essere ormai abituati negli ultimi anni, pur non essendo tradizionalmente per noi delle malattie endemiche: dal momento che sono le zanzare, molto attive d'estate, a veicolare i virus, la prima conseguenza sono i tentativi di allontanarle e fare in modo di evitare le loro punture.
A tal proposito continuano a essere diffuse tra la gente delle credenze popolari che rischiano di fornire degli strumenti di difesa insufficienti se non completamente inutili. Di seguito una carrellata di quelli più noti, che probabilmente chiunque di noi avrà sentito almeno una volta nella vita.
Il primo mito da sfatare è quello del "sangue dolce", particolarmente ricercato dalle zanzare. Una notizia non vera, dal momento che gli esemplari femminili, ovvero quelli che pungono, nel nostro sangue cercano le proteine, e ad attirarle sono il calore del corpo umano e l'anidride carbonica da noi emessa. Ciò premesso, nel momento in cui si avvicinano a loro potenziali obiettivi, "le zanzare percepiscono stimoli chimici molto 'individuali' (CO2 e calore agiscono a distanze maggiori), da qui la diversa suscettibilità personale", precisa l'entomologo del Cnr-Iret di Sassari Roberto A. Pantaleoni all'Adnkronos Salute. Quindi ci sono sì delle preferenze, ma non dettate dalla presunta "dolcezza" del sangue della vittima.
Tenere la luce spenta può aiutare? Anche in questo caso non si tratta di un'informazione corretta. Non è la luce ad attrarre le zanzare, "se si escludono alcune lunghezze d'onda (ad esempio gli Uv) che possono attirarle, ma non è un elemento che vale in ogni caso perché varia rispetto alla specie e al sesso", spiega ancora il dottor Pantaleoni. Quindi a ben poco serve stare al buio o allestire le caratteristiche "trappole luminose", così come fare affidamento esclusivo sulle lampade antizanzare che le uccidono con l'elettricità: più spesso queste ultime, infatti, colpiscono insetti di altro genere.
Anche per quanto concerne i repellenti ci sarebbero da fare delle precisazioni. Le candele alla citronella, ad esempio, forniscono protezione solo se si sta vicino alla fiammella, mentre le piante coma lavanda, geranio o citronella sono efficaci esclusivamente a breve distanza da esse. C'è chi utilizza apparecchi elettronici a suoni o ultrasuoni, spesso costosi, ma neppure questi si rivelano in realtà particolarmente validi. E i repellenti chimici? "Quelli sono efficaci", puntualizza l'entomologo,"ma bisogna ricordare che hanno una durata limitata": ciò significa che bisognerebbe utilizzarli più volte nell'arco di una giornata per essere schermati.
Tra le credenza popolari anche quella secondo cui ci sarebbe una protezione massima in luoghi in cui vivono colonie di pipistrelli: di certo la loro presenza aiuta, ma non è sufficiente a eliminare tutte le zanzare in zona, e a ciò si aggiunga che la specie "Tigre" colpisce di giorno, quando i chirotteri non volano.
Neppure evitare il mare prediligendogli la montagna è una soluzione definitiva, dal momento che alcuni tipi di zanzara sopravvivono fino a 1.900 metri di quota.
In montagna, tuttavia, c'è comunque un elemento di protezione superiore, perché "le due specie più pericolose per la trasmissione di malattie (Culex pipiens e Aedes albopictus) la frequentano poco o nulla", aggiunge l'esperto.